domenica, Dicembre 21, 2025

Napoli, donna trovata morta in casa a Marianella: indagini in corso

Sul corpo della vittima, trovata senza vita nella sua abitazione nel quartiere Marianella, una ferita alla testa e una bottiglia rotta sul pavimento: tutte le piste aperte dagli investigatori.

Giallo a Napoli, nel quartiere Marianella, dove una donna di 51 anni è stata trovata senza vita nel suo appartamento al piano terra di piazza Sant’Alfonso. A rinvenire il corpo, nel pomeriggio, è stato un conoscente che aveva provato a farle visita: la porta era socchiusa e, una volta entrato, si è trovato davanti una scena drammatica.

La vittima, Nunzia Cappitelli, era riversa a terra con una vistosa ferita alla testa. Poco distante, gli agenti hanno trovato una bottiglia di vetro in frantumi. Elementi che non consentono, al momento, di escludere alcuna ipotesi: dall’incidente al possibile femminicidio.

Compagno ascoltato dagli investigatori

La donna, separata, aveva una relazione con un uomo più giovane, già destinatario in passato di alcune denunce per maltrattamenti. È stato ascoltato dagli investigatori e sarà nuovamente sentito nelle prossime ore, anche alla luce dell’autopsia disposta dalla magistratura. L’esame dovrà chiarire le cause esatte della morte e ristabilire la dinamica dell’accaduto.

La scoperta e i primi soccorsi

Il conoscente che ha ritrovato il corpo ha immediatamente allertato il 118, ma i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso e avvisare la polizia. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile di Napoli e del commissariato di Chiaiano. La Scientifica ha effettuato rilievi per diverse ore, prima che la salma fosse trasferita in serata dalla polizia mortuaria.

Il ritratto della vittima

Nunzia era arrivata da pochi mesi nel mini appartamento con verandina di piazza Sant’Alfonso. I vicini la descrivono come una donna riservata, che usciva solo per qualche commissione o per acquistare prodotti nei negozi del quartiere.

Don Pasquale Fioretti, parroco della chiesa di San Giovanni e Sant’Alfonso, la ricorda come una persona tranquilla, desiderosa di integrarsi nella comunità:
«L’avevo conosciuta da poco. Quando veniva in chiesa aveva sempre voglia di scambiare qualche parola. Sono uscito alle 13 e tutto era tranquillo… poi, al mio rientro, ho appreso la notizia».

Le indagini proseguono senza escludere nessuna pista.

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