lunedì, Dicembre 15, 2025

Napoli è la città col prezzo del pane più basso in Italia

Uno studio dimostra come la guerra abbia influito in modo pesante sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti di largo consumo venduti in Italia, come il pane, la pasta e l’olio.

Ad un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina impennano i prezzi dei beni di prima necessità, quelli che non possono mancare sulle tavole degli italiani: pane, pasta e olio. Lo studio, che dimostra come la guerra abbia influito in modo pesante sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti di largo consumo venduti in Italia, è stato realizzato da Assoutenti prendendo in esame tre beni le cui materie prime sono state interessate in modo diretto dalla guerra, attraverso sia una riduzione delle forniture da Russia e Ucraina, sia un rialzo generalizzato delle quotazioni internazionali.

Assoutenti ha analizzato i listini al dettaglio di pane fresco, pasta di semola di grano duro e olio di semi di girasole nelle principali città italiane, confrontando i prezzi attuali con quelli in vigore a gennaio 2022, prima dell’invasione russa.

Il pane fresco più caro è venduto oggi a Bolzano, con una media di 6,21 euro al chiologrammo. Al secondo posto Venezia (5,91 euro) e al terzo Ferrara (5,89 euro). La città col prezzo del pane più basso è invece Napoli (2,18 euro al chiologrammo). Siracusa è la città italiana dove oggi l’olio di semi costa di più, con un prezzo pari a 3,80 euro al litro, seguita da Genova (3,54 euro), e Sassari (3,44 euro). A Livorno i prezzi più bassi d’Italia per l’olio, con una media di 2,54 euro al litro, seguita da Bari (2,55 euro), Palermo e Grosseto (2,59 euro).

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