“L’appartamento sold out”, una coproduzione Rai Fiction – Aporos Group, arriverà su RaiPlay a partire da venerdì 28 novembre.
Temi attuali, come l’integrazione, la crisi degli alloggi, la periferia, ma il tutto “senza stereotipi’ anzi puntando sulla commedia, sul sentimento e dando a ogni personaggio di un cast corale, come spiegano i registi una loro identità. “L’appartamento sold out“, una coproduzione Rai Fiction – Aporos Group, disponibile su RaiPlay a partire da venerdì 28 novembre è “una favola moderna sull’integrazione e sull’accettazione di sé e degli altri, con il tono della commedia, del divertimento e della leggerezza”.
Così i registi Giulio Manfredonia e Francesco Apolloni raccontano la serie tv in otto episodi. “Una serie – dice Giorgio Pasotti – che mi ha entusiasmato come agli esordi della mia carriera quando mi sono trovato giovanissimo lavorare in grandi progetti. Qui la storia racconta di tre coppie (un italiano che sono io con la figlia, due musulmani e due indiani) costretti a vivere assieme in una casa alla periferia di Roma Centocelle.
Il pretesto è una truffa immobiliare, ma il cuore della storia è il cambiamento che scatta nei personaggi: tra scontri, tenerezze e alleanze inattese e si vive il confronto nel quartiere molto bello come si sviluppano tutti i personaggi e le loro storie, nulla è stereotipato, scontato”.
Scritta da Francesco Apolloni (anche autore del testo teatrale da cui nasce la serie), con Valentina Capecci e Giovanni Cardillo, la fiction L’appartamento sold out si muove tra ironia e poesia, grazie anche alla regia condivisa tra Apolloni e Manfredonia che dicono ogni regista dovrebbe “provare l’esperienza della regia a quattro mani anche perché la condivisione, il rapportarsi con l’altro è importante”. Nel cast, accanto a Pasotti, spiccano Mohamed Zouaoui, Liliana Fiorelli, Nina Sciarappa e lo stesso Apolloni.
In un momento della serie Pasotti recita l’Inno alla vita di Madre Teresa: “parole – spiega l’attore – che sembrano banali, ma che oggi sono fondamentali proprio nella loro semplicità, attuali e ci richiamano tutti a una riflessione profonda”.
