Dopo il trionfo in Champions con due assist, De Bruyne smentisce chi lo aveva già bollato come “problema”. Critiche ingenerose che oggi fanno sorridere dopo gli applausi riservati al belga in occasione della vittoria da protagonista contro lo Sporting.
E’ proprio vero, a volte il nemico ce l’hai in casa. Sì perche’, mentre il Napoli esulta per il primo successo in Champions League contro lo Sporting Lisbona, con due assist illuminanti di Kevin De Bruyne, la mente torna alle critiche piovute addosso al belga dopo la sconfitta contro il Milan.
Da domenica sera, fino a ieri, più di qualcuno – a livello nazionale, ma, ancor più grave, a Napoli stessa – aveva cominciato a descrivere l’ex City come un problema, come un peso. Qualcuno lo aveva persino immaginato come un acquisto non voluto da Conte, un ex campione a caccia di pensione calcistica a soli 34 anni.
La risposta è arrivata sul campo: con due giocate decisive, con il carisma e la classe che da oltre dieci anni fanno di De Bruyne uno dei migliori centrocampisti del mondo. Un fuoriclasse che non ha nulla da dimostrare, ma che ha voluto ribadire ancora una volta quanto conti la sua presenza in campo.
Il paragone con Modric è inevitabile: il croato, a 40 anni, viene giustamente incensato a Milano come esempio di longevità e grandezza. E allora perché un 34enne come De Bruyne, ancora integro e capace di decidere partite europee, dovrebbe essere considerato un lusso inutile? Sono due campioni assoluti, che nobilitano il nostro campionato e che qualsiasi squadra dovrebbe solo ringraziare di poter vedere all’opera.
La verità, allora, è che De Bruyne non deve dimostrare di meritare Napoli: è Napoli che deve dimostrare di meritare De Bruyne.
