Influenza in fase clou: i medici consigliano di evitare pronto soccorso e antibiotici senza prescrizione. Ecco cosa fare e quando preoccuparsi.
Con l’influenza ormai entrata nella sua fase più intensa, i medici lanciano un appello chiaro: evitare il pronto soccorso e l’uso improprio di antibiotici, a meno che non sia il medico a prescriverli. Scelte che, nella maggior parte dei casi, risultano inermi o addirittura dannose, soprattutto in presenza della nuova variante stagionale, nota anche come variante K.
A ribadirlo è Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale, che spiega come il ricorso automatico al pronto soccorso finisca per sovraccaricare le strutture sanitarie e aumentare il rischio di diffusione del virus, mentre l’uso scorretto degli antibiotici contribuisce a un problema sempre più grave: l’antibiotico-resistenza.
La prima cosa da fare: chiamare il medico di famiglia
Nei primi 1-2 giorni dall’insorgenza dei sintomi, nella maggior parte dei casi è sufficiente una telefonata al medico di famiglia.
«Il medico – spiega Scotti – conosce il paziente, sa se è fragile o a rischio per patologie croniche, oppure se si tratta di una persona sana che può affrontare l’influenza con una gestione domiciliare».
Per i pazienti non a rischio, la terapia iniziale è spesso semplice:
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antipiretico
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antinfiammatorio
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mucolitico
Farmaci da automedicazione, senza antibiotici, che devono essere usati solo su indicazione medica. «L’abitudine, purtroppo ancora diffusa – sottolinea Scotti – di assumere antibiotici senza prescrizione è assolutamente sconsigliata e controproducente».
Quanto dura questa influenza e cosa aspettarsi
L’influenza di quest’anno è caratterizzata da:
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febbre molto alta per 3-4 giorni
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dolori muscolari intensi
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forte spossatezza
Dopo 48 ore di terapia sintomatica, in genere:
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i picchi febbrili iniziano a diradarsi
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l’intensità dei sintomi diminuisce gradualmente
«La febbre non sparisce subito – precisa Scotti – ma il suo andamento segnala che il virus sta riducendo l’aggressività. Quest’anno serve un po’ più di pazienza».
Pronto soccorso solo se davvero necessario
L’indicazione è chiara: non correre in pronto soccorso per sintomi influenzali comuni.
Le strutture di emergenza devono restare disponibili per:
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complicanze respiratorie gravi
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peggioramenti improvvisi
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pazienti fragili o con patologie importanti
«Le cure primarie – conclude Scotti – svolgono un ruolo fondamentale nella gestione dell’influenza, ma spesso vengono ingiustamente accusate di assenteismo, soprattutto durante le festività. In realtà sono il primo e più efficace filtro del sistema sanitario».
