Era il mese di novembre dell’anno 2000, quando durante i lavori per la costruzione di un depuratore destinato alla bonifica delle acque del fiume Sarno, fu fatta una sensazionale scoperta; furono ritrovati infatti a Poggiomarino e precisamente nella località denominata “Longola”, proprio sul confine tra i comuni di Sarno e di San Valentino Torio, degli importanti reperti archeologici, che fino a quel momento erano rimasti ben nascosti, visto che nessuno ne era a conoscenza ne tantomeno le autorità competenti.
Pertanto, dopo l’immediata sospensione dei lavori di scavo menzionati, fu subito allertata la Soprintendenza Archeologica di Pompei, che iniziò a circoscrivere, proteggere e intervenire sul nuovo e prezioso sito, che diventò oggetto di studio da parte degli organi competenti e gettò una nuova luce sul territorio che aveva restituito, per caso, tale importante scoperta.
Infatti, successivamente al prezioso ritrovamento, si iniziarono a recuperare tutte le informazioni relative al nuovo sito archeologico e si scoprì ben presto che l’area interessata a tale scoperta, conteneva un intero villaggio sorto in prossimità del fiume Sarno e risalente addirittura al II millennio a. C. che rappresenta per questa ragione una delle scoperte più importanti e affascinanti della Campania, del XXI secolo.
Monitorato e supervisionato dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei, tale sito è promosso, valorizzato e gestito dal Comune di Poggiomarino (NA), visto che si trova nel proprio territorio. “L’amministrazione Falanga
A tal proposito e grazie alla fattiva e preziosa opera dell’Assessore Rachele Sorrentino che si è adoperata con impegno e professionalità e con il patrocinio del Comune di Poggiomarino, si è creato un interessante calendario di eventi che si prefigge di diffondere, attraverso gli spettacoli proposti, la conoscenza e valorizzazione di questo importante sito archeologico.
L’ultimo appuntamento di questa fortunata rassegna è fissato per domenica 5 settembre 2021, alle ore 20.30, con un concerto dedicato al grande tenore partenopeo Enrico Caruso.
Cento anni fa, infatti, il 2 agosto 1921, si spegneva nella suite dell’Hotel Vesuvio a Napoli, uno dei più grandi tenori della storia lirica mondiale, apprezzato da un vastissimo pubblico e soprattutto da compositori del calibro di Verdi e Puccini, rendendo ancora più immortali le numerose e incredibili interpretazioni delle arie più celebri dei due leggendari operisti citati; memorabile anche la sua “versione” di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.
Pertanto le numerose celebrazioni per ricordare la prematura scomparsa di questo artista, unico, poliedrico e sfortunato, hanno trovato riscontro anche in questo sito dove, con la presenta del tenore italo-americano Pasquale Esposito, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Talenti Napoletani, diretta dal M° Ettore Gatta, si esibirà in un concerto intitolato significativamente Celebrates Enrico Caruso.
La manifestazione è promossa e sostenuta dall’associazione “Artes Parthenope” che ha per scopo la promozione dell’arte e della cultura in generale, in tutte le sue forme più disparate, e quindi anche e soprattutto di importanti siti archeologici come questo. Un altro tassello, dopo Pompei, Ercolano e Stabia, che tutto il mondo ci invidia.
Articolo pubblicato il: 4 Settembre 2021 8:12