Il settore del gioco in Italia sta attraversando una fase di crescita costante e strutturata. Le stime parlano di una raccolta complessiva che potrebbe raggiungere i 295 miliardi di euro entro il 2028. Al di là dei numeri, questo andamento riflette trasformazioni profonde all’interno dell’intero comparto.
Molti tendono a considerare il dato sulla raccolta come un indicatore completo dello stato del settore, ma in realtà il valore rappresenta il movimento lordo del gioco pubblico, che differisce sia dal profitto reale degli operatori sia dalle entrate effettive dello Stato. Questo chiarimento è fondamentale per comprendere meglio le dinamiche del mercato.
Per capire davvero la portata del fenomeno e la crescita stimata del gioco, è necessario guardare anche a cosa accade oltre i circuiti ufficiali. In parallelo al gioco regolamentato, si sviluppa rapidamente un segmento alternativo composto da operatori esteri che propongono piattaforme più snelle e pagamenti immediati. Tra questi spiccano i casino non AAMS che pagano subito, che stanno guadagnando popolarità soprattutto attratti dalla possibilità di esperienze di gioco più dirette, flessibili e con procedure di prelievo rapide. Questo fenomeno, rappresenta un tassello importante per comprendere le dinamiche complessive e la futura evoluzione del settore del gambling.
Nord, Centro, Sud: la distribuzione reale del gioco
Il mercato del gioco in Italia presenta caratteristiche molto diverse a seconda delle città. Milano si distingue per un contesto sofisticato, con una forte presenza del gioco online e una preferenza marcata per le scommesse sportive e le slot VLT di ultima generazione. Napoli, invece, conserva una partecipazione più tradizionale, basata su una solida fidelizzazione alle sale fisiche autorizzate, che spesso rappresentano veri e propri centri sociali e culturali radicati nel territorio.
Roma si posiziona invece come un ponte tra questi due mondi, con un’ampia diffusione del gioco online e un settore retail in evoluzione che risponde anche alle esigenze turistiche della città. E questa varietà evidenzia un principio importante: il gioco non è un fenomeno omogeneo, ma un ecosistema complesso.
Crescita invisibile: il ruolo nascosto della tecnologia e dell’integrazione
La crescita del settore del gioco negli ultimi anni è stata trainata soprattutto dall’espansione del digitale, che ha registrato tassi di crescita a doppia cifra nel quinquennio passato. Solo nel 2023, il mercato del gioco online in Italia ha superato i 20 miliardi di euro di raccolta, confermandosi come uno dei segmenti più dinamici dell’intero comparto. Il gioco online, con la sua accessibilità immediata, la varietà di offerte e la possibilità di giocare in qualsiasi momento e luogo, ha conquistato una quota sempre più rilevante del mercato.
Tuttavia, non bisogna sottovalutare il ruolo ancora importante che il gioco fisico continua a svolgere, soprattutto in termini di esperienza sociale, sicurezza percepita e presenza territoriale. Ad esempio, le sale fisiche rappresentano ancora circa il 40% della raccolta totale del gioco pubblico. Il vero motore del settore, è l’integrazione sempre più stretta tra questi due, che dà origine a un modello ibrido capace di offrire agli utenti un’esperienza fluida e complementare, in cui fisico e digitale si arricchiscono a vicenda.
Un esempio efficace di questo modello ibrido è rappresentato dalle piattaforme digitali che integrano funzionalità di live streaming e interazione in tempo reale con dealer dal vivo. In questo modo, gli utenti possono vivere l’emozione del casinò fisico direttamente da casa, partecipando a giochi dal vivo tramite smartphone o computer, senza rinunciare alla socialità e all’atmosfera tipica delle sale. Questo approccio unisce la comodità e la rapidità del digitale con l’esperienza autentica e coinvolgente del gioco tradizionale, offrendo un’esperienza continua e personalizzata che si adatta alle diverse esigenze dei giocatori.
In questo contesto, la tecnologia svolge un ruolo sempre più centrale nei sistemi di controllo e gestione: grazie ai nuovi algoritmi di rischio integrati nei software, è oggi possibile monitorare in modo dettagliato e in tempo reale i comportamenti di gioco, raggiungendo un livello di precisione che fino a pochi anni fa sembrava inimmaginabile. Questo progresso consente di intervenire tempestivamente per garantire un ambiente di gioco più sicuro e responsabile.
Il futuro? Non sta nei numeri, ma nella manutenzione del sistema
Guardare al 2028 come a un traguardo finale significa fraintendere la complessità e la dinamicità del gioco pubblico. Come un orologio meccanico di precisione, questo sistema richiede una cura costante e calibrata: aggiornamenti tecnologici continui, revisioni regolamentari ponderate, un dialogo costruttivo con gli operatori e la capacità di anticipare trasformazioni future senza perdere di vista l’esperienza degli utenti.
Per esempio, l’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale per la prevenzione del gioco problematico o l’adozione di soluzioni omnicanale che integrano fisico e digitale sono innovazioni che vanno gestite con equilibrio, per evitare discontinuità o contraccolpi nel mercato.
Allo stesso tempo, è fondamentale non cedere alla tentazione di rivoluzionare ciò che funziona bene solo per seguire mode regolatorie o risposte affrettate, perché ogni cambiamento deve essere guidato da dati concreti e una visione di lungo termine. In questo senso, i 295 miliardi non sono solo una cifra, ma un indicatore della solidità e della resilienza del sistema, a patto che chi lo governa sappia intervenire con consapevolezza e attenzione, mantenendo un equilibrio tra innovazione e tradizione.
