Graded ha anche lanciato un impianto innovativo basato su micro-celle a idrogeno, che promette una riduzione del 40% dei consumi energetici negli edifici.
Il progetto di ricerca sulla geotermia frutto della collaborazione tra il Rochester Institute of Technology di Dubai e Graded, che vede in campo il team composto da Ghalib Y. Kahwaji, Muhannad T. Ali, Giada Boudekji, Davide Capuano e Mohamed A. Samaha, è stato promosso dall’American Institute of Aeronautics and Astronautics.
Il paper “Optimization of Coaxial Borehole Heat Exchanger for Hot Wet Climates: Experimental and Numerical Approaches” sarà pubblicato sul prossimo numero del Journal of Thermophysics and Heat Transfer.
Il progetto sperimentale nel campo della geotermia è nato con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei sistemi di climatizzazione negli edifici emiratini, un settore cruciale in un Paese dove il fabbisogno energetico legato al raffrescamento è molto elevato. I risultati sono stati al di sopra delle aspettative: l’impianto pilota si è rivelato efficace nel risparmiare energia fino a circa il 20% nei periodi di alte temperature e in media dal 6 all’11,7% durante il giorno, dimostrando la fattibilità del sistema.
Parallelamente, sempre negli Emirati Arabi, in partnership con l’Università di Sharjah, la società guidata da Vito Grassi, ha anche lanciato un impianto innovativo basato su micro-celle a idrogeno, che promette una riduzione del 40% dei consumi energetici negli edifici. Il sistema adotta una micro-rete integrata fotovoltaico/idrogeno e tecnologie di raffreddamento passivo come il soffitto radiante e il tetto freddo, dimostrando l’efficacia di una visione sistemica nella progettazione energetica.
