giovedì, Marzo 28, 2024

È morto Stephen Hawking, l’astrofisico della ‘Teoria del Tutto’

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Stephen Hawking era malato di Sla fin dai 21 anni. Famoso per le sue battute e l’autoironia. I figli: “E’ stato un grandissimo scienziato e un uomo straordinario”.

Stephen Hawking è scomparso all’età di 76. E’ stato un cosmologo, fisico, matematico e astrofisico britannico fra i più autorevoli e conosciuti fisici teorici al mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo.

Tra i suoi contributi più rilevanti figurano la radiazione di Hawking, la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo (denominata stato di Hartle-Hawking) e la termodinamica dei buchi neri; la fruttuosa collaborazione con altri scienziati ha contribuito all’elaborazione di numerose teorie fisiche e astronomiche: il multiverso, la formazione ed evoluzione galattica e l’inflazione cosmica; sempre spiegate con chiarezza e semplicità, hanno raggiunto il grande pubblico attraverso numerosi testi di divulgazione scientifica.

Era malato di Sla diagnosticatagli già nel 1963. Hawking era limitato dalla patologia a comunicare con un sintetizzatore vocale. Ciononostante, la sua immagine pubblica, mediata da numerose apparizioni in documentari e trasmissioni televisive, è divenuta una delle icone popolari della scienza moderna, come già accaduto in passato ad Albert Einstein.

Titolare della cattedra lucasiana di matematica all’Università di Cambridge per trent’anni, dal 1979 al 2009, è stato fino alla morte direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica di Cambridge. Membro della Royal Society, Royal Society of Arts e Pontificia Accademia delle Scienze, nel 2009 ha ricevuto dal presidente statunitense Barack Obama la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d’America.

Il quoziente d’intelligenza di Stephen Hawking, secondo i test standard, era 160 o 165, lo stesso che molti biografi attribuiscono ad Albert Einstein e a Isaac Newton.

È morto Stephen Hawking, l'astrofisico della 'Teoria del Tutto'La sua malattia

Molti medici che lo hanno avuto in cura sostengono che la SLA di Hawking potesse essere di una tipologia poco diffusa tra le numerose varianti della malattia, ossia correlata a un difetto di malassorbimento delle vitamine, lenta nella progressione e a esordio giovanile; queste due caratteristiche sono collegate; in caso di SLA, la forma giovanile è la meno virulenta e a un certo punto pare arrestarsi.

Inoltre, poiché Hawking ricevette costanti cure e assistenza – che gli evitarono l’insufficienza respiratoria e la malnutrizione con disidratazione, ossia le due cause principali di decesso nei malati assieme alle infezioni – e il suo corpo non fu mai sforzato eccessivamente (dato il suo lavoro sedentario), mantenendo però in attività la mente, questo ha contribuito alla sua lunga sopravvivenza, superiore ai 50 anni.

Solo il 5% dei pazienti affetti da questo ceppo di malattie raggiunge i 20 anni e i casi di sopravvivenza così lunga sono pochissimi; la sopravvivenza della maggioranza – il 75% – si attesta fra i due e i cinque anni, il 20% li supera senza arrivare ai 20.

Ci sono stati studi medici sulla dieta ipercalorica e ipervitaminica, priva di glutine e oli vegetali, seguita da Hawking, secondo i quali essa avrebbe contribuito alla sua longevità. L’ingegnere Travis Bonifield con un computer simile a quello di Stephen Hawking. Nel 1985 Hawking fu colpito da una grave polmonite e venne sottoposto a una tracheotomia permanente, con perdita della funzione vocale.

Egli rivelò che, mentre si trovava in coma farmacologico, i medici avrebbero voluto staccarlo dalle macchine, ma fu la moglie Jane a opporsi. Un tecnico di Cambridge, l’ingegnere informatico David Mason, in questi anni costruì per lui un sintetizzatore vocale che trasformava in suono ciò che Hawking scriveva su un apposito computer, poi collegato alla sedia a rotelle secondo un sistema inventato dallo stesso Mason.

In questo modo Hawking riuscì a comunicare, sebbene molto lentamente e con una frequenza di non più di quindici parole al minuto. Nel 2009 rischiò nuovamente la vita a causa di una polmonite, patologia che lo colpì anche in seguito. Le sue condizioni rimasero pressoché stabili dalla metà degli anni ’80 fino alla morte, anche se dalla seconda metà degli anni 2000, a causa della debolezza dovuta all’invecchiamento, perse i movimenti impercettibili alle dita che gli permettevano di muovere autonomamente la sedia a rotelle elettrica e scrivere sulla tastiera.

In seguito ai rilevanti problemi nell’articolare le dita (riusciva ormai a comporre poco meno di cinque parole al minuto, in media solo una o due), venne quindi messo a punto per lui un sistema di riconoscimento facciale, che trasforma in parole i movimenti minimi della bocca, della guancia destra e delle sopracciglia, collegato al computer tramite infrarossi sugli occhiali; questo software, perfezionato nel 2011, è in grado di leggere anche i movimenti oculari, tutto per comporre parole e frasi. Con questo sistema, Hawking riuscì a scrivere quasi 10 parole al minuto.

Nel 2013 questo supporto fu arricchito da un nuovo programma, uno scanner cerebrale che permette anche la lettura di alcuni impulsi cerebrali particolari, che vengono tramutati in dati, e poi in alcuni simboli, suoni e parole. Hawking non ha mai potuto sfruttare questo sistema, che venne messo a punto per lui nell’eventualità di una possibile sindrome locked-in.

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