domenica, Dicembre 28, 2025

De Laurentiis a Radio CRC: “Scudetto e Supercoppa non sono poca cosa. Per il 2026 servono salute e meno stress”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ripercorre successi, ricordi personali e critica il sistema calcio: troppe partite, troppi infortuni. E lancia un’idea solidale per le feste con i giocatori azzurri.

Intervenuto il 24 dicembre ai microfoni di Radio CRC, partner ufficiale del club, il presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis ha tracciato un bilancio che guarda alla storia recente del club.
“Con Benitez avevamo vinto due trofei nello stesso anno, ma erano diversi. Questa volta parliamo di Scudetto e Supercoppa: non è mica poco”, ha sottolineato, rimarcando il peso specifico di un’accoppiata che entra di diritto nell’epopea azzurra.

Maradona, un paragone impossibile

Impossibile non toccare il tema Diego Armando Maradona. De Laurentiis è netto: “Eguagliare Maradona non si può. Non si è mai grandi quanto lui”.
Il presidente ricorda il suo spirito da scugnizzo, il senso di appartenenza e una notte trascorsa insieme a Diego e alla moglie Claudia, quando lui stesso era ancora “a digiuno di calcio”. Un ricordo intimo che restituisce la dimensione umana del Pibe de Oro, oltre il mito.

Un amore che nasce da lontano

Il legame con il Napoli affonda nell’infanzia: “Da bambino ero innamorato del Napoli perché papà mi portava allo stadio”. Un sentimento che, secondo De Laurentiis, deve restare fede prima ancora che tifo. Da qui il ringraziamento a Radio CRC e l’appello ai partner: “Non ci remate contro. Non c’è niente di peggio che essere partner e farlo”.

Natale a Napoli e un’idea solidale

Il presidente si sofferma poi sul Natale partenopeo, vissuto come una festa continua dal 24 dicembre al 6 gennaio, tra tavolate e giochi tradizionali.
Da qui nasce un’idea: organizzare un mercante in fiera con i giocatori del Napoli e alcune leggende del club, devolvendo il primo premio in beneficenza. Un progetto già proposto a Tommaso Bianchini, che De Laurentiis è convinto possa prendere forma rapidamente.

Dalla Serie B alla A: la rivincita azzurra

Tra i momenti più emozionanti, De Laurentiis cita il ritorno in Serie A: “Indimenticabile”. Da produttore cinematografico abituato al successo, racconta come nessun traguardo professionale possa eguagliare la soddisfazione di vedere un popolo intero condividere il senso di rivincita trasmesso dal Napoli.
Emblematica, in questo senso, la festa sul bus scoperto e i numeri della diretta su Rai Italia, che hanno mostrato al mondo la forza emotiva del calcio napoletano.

Troppe partite, troppi infortuni: il sistema va ripensato

Ampio spazio anche alla critica del sistema calcio: “Si gioca troppo, stiamo vivendo l’incubo degli infortuni”. De Laurentiis invoca una riflessione profonda sui calendari e sul rapporto di lavoro dei calciatori, ipotizzando modelli più flessibili e meno stressanti.
Nel mirino anche la gestione delle Nazionali: i calciatori, pagati dai club, vengono ceduti con troppa leggerezza, mentre il campionato – che ha valore centrale per i tifosi – finisce per essere penalizzato.

Il ruolo dei proprietari e l’obiettivo 2026

Secondo De Laurentiis, solo i proprietari dei club hanno la capacità di prendere decisioni rapide e incisive, libere da logiche di poltrona.
La chiusura è un augurio-manifesto: “Per il 2026 dobbiamo dotarci di salute, salute e salute. E un bel corno contro gli iettatori”. Un messaggio scaramantico, ma chiaro, che guarda già al futuro del Napoli.

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