mercoledì, Dicembre 17, 2025

De Laurentiis: “A Napoli mi hanno sempre chiesto foto e autografi. Ma allo stadio c’è chi pretende troppo senza capire”

Il patron del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis, a RSI: “Il calcio si vive settimana per settimana, non fai mai abbastanza. Ma io mi sento amato, anche da tifosi di altre squadre”.

Aurelio De Laurentiis si è raccontato in un’intervista a RSI, ripercorrendo il suo cammino da produttore cinematografico a presidente del Napoli. Schietto come sempre, ha parlato delle difficoltà iniziali e soprattutto del legame con i tifosi.

“Quando arrivai nel calcio non sapevo nulla. Pensavo che il 4-4-2 fosse un modo di sedersi a tavola. Tutti ridevano. Nel cinema avevo il controllo creativo, nel calcio invece non hai sceneggiature: c’è solo rischio e imprevedibilità”.

Sulle critiche: “Il calcio si vive settimana per settimana, non basta mai. I tifosi ti chiedono nuovi acquisti, cambi di allenatore, sempre di più. Ma spesso sono persone che fanno fantacalcio e capiscono poco di quello vero. Io sento di essere amato dai più, criticato solo da una piccola parte. Tra chi frequenta lo stadio c’è un 10-15% di ultras che fanno pressioni e non rispettano le regole”.

Il presidente ha raccontato anche episodi del suo quotidiano: “Mi fermano ovunque per foto e autografi, mi abbracciano. È sempre stato così, anche da tifosi di altre squadre. Una volta a Torino un uomo con la maglia della Juventus mi disse: ‘Noi un presidente come lei non ce l’abbiamo’. Ecco, questo mi fa capire di rappresentare qualcosa di diverso”.

De Laurentiis ha concluso ricordando il suo primo tentativo di comprare il club nel 1999 e l’avventura iniziata nel 2004 dopo il fallimento: “Mia moglie e i miei figli mi dissero: ‘Sei matto!’. Ma io andai avanti, comprai un pezzo di carta e da lì ho costruito il Napoli. Oggi siamo tra i club più competitivi”.

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