giovedì, Aprile 18, 2024

Caserta, costringevano minorenni nigeriane alla prostituzione: 4 arresti

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Caserta: quattro arresti (tra cui tre donne) nell’ambito dell’inchiesta su una tratta di ragazze nigeriane trasferite in Italia per essere avviate alla prostituzione.

Quattro cittadini nigeriani, tra cui tre donne, sono stati arrestati in provincia di Caserta nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania su una tratta di connazionali che venivano trasferite in Italia per essere avviate alla prostituzione.

I 4 sono accusati, a vario titolo, di concorso con altri soggetti per ora non identificati in Nigeria e in Libia, di tratta di persone, reato pluriaggravato dalla transnazionalità e dall’aver agito in danno di minori, esponendo le persone offese ad un grave pericolo.Caserta, costringevano minorenni nigeriane alla prostituzione: 4 arresti Come riportato da “Il Mattino”, l’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Catania, è scaturita dalle dichiarazioni di una minorenne nigeriana, sbarcata nel porto di Catania nel luglio 2016 dalla nave della Guardia Costiera “Luigi Dattilo”, insieme ad altri 359 migranti. Dal suo racconto gli investigatori avevano appreso che la ragazza era stata reclutata nel suo paese con la falsa promessa di un lavoro in Italia, dopo essere stata sottoposta al rito esoterico ju-ju, con cui si era impegnata a ripagare la somma di circa 20mila euro. Una volta in Sicilia, la minorenne era stata prelevata dal centro di accoglienza dove si trovava per essere avviata alla prostituzione.

Gli uomini della squadra mobile sono poi riusciti a ricostruire le storie di altre giovani nigeriane, costrette a prostituirsi per un corrispettivo mensile pari a circa 100 euro in postazioni che venivano chiamate Ugbo, ovvero “il terreno” che indicava i pochi metri di strada assegnati a ciascuna ragazza e da cui ha preso il nome l’operazione.

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