lunedì, Dicembre 15, 2025

Campi Flegrei, cresce il sollevamento del suolo: +2,5 cm al mese, 165 scosse in una settimana

L’Osservatorio Vesuviano (Ingv) rileva un incremento nella velocità del sollevamento del suolo dei Campi Flegrei e conferma il trend di riscaldamento del sistema idrotermale. Restano stabili i livelli di allerta.

Nuovi dati confermano un incremento dell’attività bradisismica ai Campi Flegrei, dove il sollevamento del suolo ha raggiunto una velocità media di 2,5 centimetri al mese nella zona di massima deformazione. Si tratta di un aumento di mezzo centimetro rispetto alla settimana precedente, un valore vicino al massimo registrato tra febbraio e aprile, quando si era toccata quota 3 centimetri al mese.

L’aggiornamento proviene dall’ultimo bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano (Ingv), relativo al periodo dal 3 al 9 novembre, che registra anche 165 terremoti nell’area flegrea. Il sisma più intenso, di magnitudo 2.5, è stato rilevato il 9 novembre.

Come riportato anche da Fanpage, gli esperti sottolineano che, pur in presenza di un’attività sostenuta, non si evidenziano segnali di evoluzioni significative a breve termine. I parametri geochimici confermano infatti il trend di riscaldamento del sistema idrotermale e l’aumento dei flussi di gas, già osservato nelle scorse settimane.

Lo stato di allerta rimane giallo, corrispondente alla fase 2, ovvero una condizione di attenzione ma non di allarme. Nell’ultima settimana si sono registrati anche tre sciami sismici, per un totale di 61 scosse:

  • il 4 novembre tra Pozzuoli e Cigliano (29 scosse),

  • il 7 novembre nell’area Pozzuoli-Solfatara (6 scosse),

  • il 9 novembre tra Pozzuoli e Pisciarelli (26 scosse).

Il sollevamento del suolo, fenomeno tipico del bradisismo, è uno dei principali indicatori del comportamento del vulcano. Dopo la fase di picco tra febbraio e marzo (3 cm/mese), la velocità era scesa a circa 1,5 cm, ma a partire dal 10 ottobre 2025 è stato registrato un nuovo aumento, con un valore medio mensile stimato di 25 ± 3 mm/mese. In totale, il sollevamento misurato alla stazione GNSS di RITE ha raggiunto 18,5 centimetri dall’inizio dell’anno.

Parallelamente, continuano a crescere le temperature nella zona della Solfatara. La stazione FLXOV5 della fumarola principale ha rilevato valori medi di 166 °C, con picchi fino a 170 °C e massimi di 173 °C durante i campionamenti mensili. Secondo l’Ingv, l’aumento termico è coerente con la dinamica del sistema idrotermale e con la crescita dei flussi diffusi di gas.

Nonostante i segnali di attività, l’Ingv ribadisce che la situazione resta monitorata costantemente e non presenta elementi tali da indicare un’evoluzione imminente verso livelli di rischio superiori.

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