Prima seduta della XII legislatura del Consiglio regionale della Campania: insediamento del presidente Roberto Fico, elezione di Massimiliano Manfredi e prime tensioni politiche sulla composizione della giunta.
È ufficialmente iniziata la XII legislatura del Consiglio regionale della Campania, con una seduta d’insediamento che ha segnato il passaggio di consegne politico-istituzionale dopo dieci anni di presidenza De Luca e l’avvio del nuovo corso guidato da Roberto Fico.
Ad aprire i lavori è stato il consigliere anziano Fernando Errico, che ha richiamato l’Aula a un senso di responsabilità immediato: «La Campania che entra in quest’aula chiede risposte concrete. La sanità non può essere terreno di scontro, occorre garantire il diritto alla cura anche nelle aree dimenticate». Un messaggio netto, accompagnato dall’invito a superare la stagione degli annunci per passare ai fatti.
L’ingresso di Roberto Fico e le linee programmatiche
Il neo presidente della Regione, Roberto Fico, ha fatto il suo ingresso in Consiglio sedendosi da solo al banco della giunta, ancora non nominata. Un’immagine simbolica, destinata a far discutere, che ha anticipato il suo intervento politico:
«Intendo la funzione di governo non come potere, ma come responsabilità. Confido che saremo in grado di rispettare gli impegni presi con gli elettori».
Fico ha ricordato le emergenze affrontate dalla Regione negli ultimi anni e ha salutato il suo predecessore Vincenzo De Luca, sottolineando la necessità di garantire continuità amministrativa pur nel cambiamento politico.
Manfredi eletto presidente del Consiglio regionale
Il passaggio più significativo della giornata è stata l’elezione di Massimiliano Manfredi (Pd) a presidente del Consiglio regionale. Manfredi ha ottenuto 41 voti su 51 alla prima votazione, con una convergenza che ha coinvolto anche parte dell’opposizione. Sei le schede bianche; un voto, ritenuto nullo, è stato espresso per Vincenzo De Luca, non presente in Aula.
Nel suo primo discorso, Manfredi ha posto l’accento sul ruolo dell’assemblea legislativa:
«Questo voto così ampio va oltre il risultato elettorale e impone una responsabilità condivisa. Il Consiglio deve essere un ponte tra istituzioni, Comuni, Province e Governo nazionale».
Particolare attenzione è stata dedicata ai temi dei femminicidi e delle morti sul lavoro, ricordando casi simbolo come quello di Anna Tagliaferri e Giacomo Bortone: «Su questi temi quest’Aula ha saputo unirsi, dimostrando che la politica può essere utile ai cittadini».
Nodo giunta e prime polemiche
Manfredi ha confermato che il presidente Fico è al lavoro per la definizione della giunta regionale, che avrà «un imprimatur politico molto più marcato rispetto al passato». L’obiettivo dichiarato è accelerare i tempi, anche in vista di scadenze cruciali come la legge di bilancio.
Non sono mancate, però, le critiche. Il deputato e coordinatore regionale della Lega Gianpiero Zinzi ha parlato di «brutta figura istituzionale» per l’insediamento senza giunta, accusando la maggioranza di paralisi politica e di lotte interne. Zinzi ha anche sollevato dubbi su possibili incompatibilità nella futura composizione dell’esecutivo regionale.
Un nuovo inizio per Palazzo Santa Lucia
La prima seduta della XII legislatura si chiude così tra apertura al dialogo istituzionale, richiami all’unità sui grandi temi sociali e prime tensioni politiche. Per Roberto Fico e per il nuovo Consiglio regionale, il banco di prova sarà ora la rapidità con cui la Campania riuscirà a passare dalle dichiarazioni programmatiche alle decisioni concrete.
