giovedì, Marzo 28, 2024

Calcio Napoli, Kvaratskhelia: “Qui per vincere, ma ora devo provare la pizza”

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Khvicha Kvaratskhelia parla della sua nuova maglia del Calcio Napoli e della città che non ha ancora visitato bene in questi giorni.

“So che a Napoli si mangia un’ottima pizza, anche se non l’ho ancora assaggiata. So che Maradona ha giocato qui ed è fantastico. Per me è un onore essere nel Napoli, è un club di livello mondiale, i tifosi sono incredibili e voglio dare il mio contributo”. Così Khvicha Kvaratskhelia, parla della sua nuova maglia del Calcio Napoli sullo youtube del club azzurro e della città che non ha ancora visitato bene in questi giorni in cui conosce il Napoli a Castel di Sangro.

L’esterno che prende il posto di Lorenzo Insigne in azzurro nelle prime amichevoli ha già dato una buona impressione ai tifosi e a Spalletti, in un nuovo club che lo seguiva da tempo, come racconta: “Quando ero in Georgia – ha detto – mi veniva detto sempre che Napoli è una bellissima città. E’ la mia prima volta in Italia e ne sono rimasto impressionato perché Napoli è una città incredibile, bellissima, e la gente ama il calcio. Quando ero in taxi vedevo la gente attorno con le bandiere del Napoli, a Napoli il calcio è una vera passione. Sono qui perché voglio crescere e vincere dei titoli. Voglio dare il mio contributo, aiutare la squadra e magari vincere dei titoli. Questa estate ero in nazionale per giocare delle amichevoli, il mio agente mi chiamò dicendo che c’era questa possibilità di trasferirsi in Italia, al Napoli. Erano due anni che il mio agente parlava col Napoli. Il Napoli è una delle squadre più importanti al mondo e sono felice di essere qui”.

Il 21nne georgiano racconta della sua crescita: “Quand’ero piccolo in Georgia – dice – giocavo a calcio in ogni momento, lo amo. Ho iniziato a giocare a calcio a 8 anni ed è diventato subito la cosa più importante della mia vita. Mio padre era un ottimo calciatore in Azerbaigian, ma io non ho cominciato perché lui era un calciatore, ero io a volerlo fare, a voler allenarmi. Ho iniziato nelle giovanili della Dinamo Tbilisi, per poi arrivare in prima squadra. In seguito sono passato al Rustavi e poi sono andato in Russia, alla Lokomotiv Mosca, e poi al Rubin Kazan. Poi sono tornato in Georgia, alla Dinamo Batumi”.

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