giovedì, Aprile 25, 2024

Bimbo caduto dal balcone a Napoli, proseguono le indagini sulla morte di Samuele

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Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Gli inquirenti continuano il loro lavoro per ricostruire la vicenda che ha portato alla tragica morte di Samuele, caduto dal balcone a Napoli: oggi l’udienza per la convalida del fermo del collaboratore domestico.

E’ aumentato in via Foria, il numero di fasci di fiori, lumini, e piccoli pupazzi di peluche lasciati nel punto dove è precipitato venerdì scorso il piccolo Samuele, caduto dal balcone a Napoli. Tante le persone che ogni giorno, dalla tragedia, di fronte a questo ‘”altarino’ ed osservano senza parlare. I commenti sono pochissimi, quasi tutti di pietà verso la famiglia del bambino. Davanti agli oggetti, quasi a creare uno sbarramento, lo zio di Samuele, Luigi, 22 anni, ha messo di traverso il suo ciclomotore. Le fotografie non sono gradite ed un curioso fermo al semaforo su uno scooter, che scatta con cellulare, viene circondato ed invitato a cancellare l’ immagine. Un cartello chiede a “curiosi e giornalisti” di “non fare sciacallaggio”.

Per una volta, nel mirino non c’è solo la stampa ma anche i social media, dove è stato pubblicato un breve video di Samuele che parlava forse con il domestico fermato il quale è gravemente indiziato di omicidio del piccolo.

La posizione di Mariano Cannio

E si sta svolgendo oggi l’udienza per la convalida del fermo del 38enne indiziato per l’omicidio del piccolo, precipitato dal terzo piano dell’abitazione dei genitori venerdì 17 settembre, in via Foria, angolo via Giuseppe Piazzi. Inizialmente si è pensato a un tragico incidente, ma sabato 18 settembre le indagini sono andate in un’altra direzione, con l’arresto di Mariano Cannio, 38 anni, incensurato, ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio volontario di Samuele. Lo stesso, con problemi psichici documentati, ha fin da subito respinto ogni accusa.

Cannio svolgeva l’attività di collaboratore domestico nella casa della famiglia di Samuele ed è molto conosciuto nella zona, dove nessuno lo ha mai ritenuto pericoloso.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, nel momento della tragedia, Carmen, la madre di Samuele, all’ottavo mese di gravidanza, non sarebbe stata in casa, dove, invece, c’era l’uomo, intento a sbrigare le faccende domestiche. Cannio ha solo ammesso di aver preso in braccio il piccolo sul balcone, negando, però, di averlo scaraventato giù.

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