Secondo la Dda di Napoli il clan di camorra gestiva estorsioni, scommesse clandestine e avrebbe condizionato le amministrative del 2022 e 2023.
La camorra controllava in modo diretto e indiretto l’intero tessuto economico di Nola, Cicciano e Casamarciano. È quanto emerge da una vasta indagine della Dda di Napoli (pm Woodcock e Toscano) che ha portato i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna a eseguire 44 misure cautelari: 34 in carcere e 10 ai domiciliari, su disposizione del gip Iaselli.
Al centro dell’inchiesta il clan Russo, storico gruppo attivo nell’area nolana, che secondo gli inquirenti non solo imponeva la propria influenza sulle attività economiche locali, ma avrebbe anche condizionato due elezioni amministrative:
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Cicciano, maggio 2023,
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Casamarciano, giugno 2022,
avvalendosi di intermediari per orientare voti e candidature.
I reati contestati, a vario titolo, sono: associazione di tipo mafioso, esercizio abusivo di giochi e scommesse, estorsione e tentata estorsione, scambio elettorale politico-mafioso e delitti aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine – condotta tra il 2022 e il 2024 – si è basata su intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a attività di osservazione sul territorio. Per gli investigatori il clan Russo esercitava un controllo capillare sul settore immobiliare: dalle compravendite alla progettazione, fino all’iter delle pratiche comunali. Le somme estorte venivano ripartite tra gli affiliati, con una quota destinata alla cassa comune per le famiglie dei detenuti.
Sono state documentate numerose estorsioni ai danni di tecnici comunali, progettisti e imprenditori, finalizzate a favorire acquisizioni immobiliari o autorizzazioni per costruzioni. Parallelamente, il clan Russo – in sinergia con esponenti del clan Licciardi – avrebbe organizzato un sistema per gestire scommesse clandestine, sfruttando agenzie, sub-agenzie e siti online illeciti.
Una parte dei guadagni, secondo gli inquirenti, serviva a sostenere gli affiliati detenuti. Documentate inoltre richieste estorsive ai danni dei titolari di centri scommesse per riscuotere debiti maturati nelle attività illegali.
