sabato, Dicembre 13, 2025

Al Diana seduzione e pregiudizio nel nuovo gioco teatrale di Cotroneo

Al Teatro Diana, è andato in scena “Scandalo”, la nuova commedia di Ivan Cotroneo, autore raffinato e spietato osservatore delle umane fragilità. È uno spettacolo che, come un bisturi, incide il corpo delle convenzioni per mostrarne il nervo scoperto: il desiderio. Laura, interpretata con buona intensità ed energia scenica da Anna Valle, è una donna di cinquant’anni, scrittrice affermata e segnata da un passato di “sposa bambina” di un famoso autore molto più grande di lei, da poco scomparso.

Attorno a lei aleggia il silenzio della solitudine, un’assenza che pesa come un libro mai chiuso. Ma nella sua vita irrompe Andrea, un giovane di ventiquattro anni impersonato con naturale misura e istintiva armonia da Gianmarco Saurino. Tra loro nasce una relazione che scuote ogni equilibrio e ogni certezza. Cotroneo costruisce un testo che si muove come una danza sottile tra seduzione e pregiudizio, tra libertà e condanna morale.

È una commedia che si traveste da dramma, un gioco di specchi in cui nulla è ciò che sembra. Laura non è un’eroina accomodante: è una donna elegante ma sfacciata, sincera fino alla crudeltà, pronta a esporsi, a dichiarare senza vergogna il proprio desiderio, anche quello carnale. Una figura che disturba, perché non chiede perdono.

E intorno a lei si stringe la morsa del giudizio borghese che traveste il moralismo da buonsenso. La scena, firmata da Monica Sironi, è dominata da una grande libreria: una cattedrale di carta, simbolo di un sapere che tenta di ordinare il caos dell’esistenza. È proprio lì, tra i libri e la memoria, che Andrea entra, giovane e impulsivo, incaricato di mettere ordine e finendo invece per scardinare ogni ordine possibile.

A completare il cast, Orsetta De’ Rossi, che offre una presenza scenica capace di bilanciare con sottile intelligenza la tensione drammatica della vicenda, Angelo Tanzi, attore dal segno incisivo, e Matilde Pacelli, giovane interprete di talento, insieme formano un microcosmo umano fatto di contrasti e complicità. Sostenuto dalle luci di Cesare Accetta, dai costumi di Alberto Moretti e dalle musiche originali di Gabriele Roberto, “Scandalo” prodotto dalla Diana Or.i.s., si offre come una riflessione acuta e contemporanea sull’amore e sulle sue zone grigie. Cotroneo non giudica, ma osserva: lascia che siano le parole e i silenzi a scavare dentro lo spettatore, fino a condurlo a un epilogo che spiazza e divide.

La commedia non si ferma alla superficie di una storia d’amore. Il suo finale, calibrato e inaspettato, riserva al pubblico una sorpresa che ribalta le prospettive e lascia un retrogusto di inquieta verità. Nel gioco psicologico tra Laura e Andrea, tra chi guida e chi si lascia condurre, non ci sono vincitori: soltanto due esseri umani che, nello specchio dell’altro, scoprono la propria vulnerabilità. Ecco perché il merito più grande dello spettacolo è quello di non dare risposte, ma di moltiplicare le domande.

Chi manipola chi? Chi usa e chi viene usato? È Laura a riscrivere la sua libertà o è Andrea a riscrivere lei? Cotroneo disegna un amore che ha peso, memoria e ferite. Mostra come la società, pur dichiarandosi emancipata, resti implacabile quando il desiderio rompe i ruoli assegnati. Se un uomo maturo ama una giovane donna, si parla di fascino e potere; se accade il contrario, si invoca lo scandalo.

“Scandalo” non è solo la storia di una donna e di un ragazzo: è una parabola sul diritto di amare senza chiedere permesso. Un testo che affonda nel territorio ambiguo dove l’amore si confonde con il bisogno, la libertà con la dipendenza, la passione con la paura di invecchiare. L’amore, ci ricorda Cotroneo, è sempre uno scambio. Sono i termini e i limiti di quello scambio a renderlo puro o impuro, accettabile o immorale.

Latest Posts

Ultimi Articoli