Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, le famiglie campane spenderanno più della media nazionale per il cenone di Capodanno. Prevalgono feste in casa, menù locali e bollicine italiane.
Il Capodanno 2025/26 sarà più caro per le famiglie della Campania. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, la spesa media per il cenone raggiungerà 131 euro, con un aumento del 7% rispetto al 2024, collocando la regione tra le aree più spendaccione d’Italia.
La maggior parte dei campani trascorrerà la notte di San Silvestro in casa, anche se quasi uno su sei ha scelto di festeggiare fuori, tra ristoranti, agriturismi e pizzerie. In media, le tavole accoglieranno sette commensali, confermando il carattere conviviale della festa.
Sud in testa per la spesa
Il Sud guida la classifica nazionale dei consumi per il cenone di Capodanno. Dopo la Campania, seguono:
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Isole: 113 euro
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Centro Italia: 107 euro
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Nord Ovest: 92 euro
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Nord Est: 84 euro
Anche l’età influisce sulle spese: la fascia 35-44 anni prevede un esborso medio di 118 euro, mentre gli over 64 si fermano a 95 euro.
Dove si festeggia
Secondo i dati Coldiretti/Ixè:
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42% degli italiani cenerà e brinderà nella propria abitazione
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42% sarà ospite di parenti o amici
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16% ha scelto una cena fuori casa
Il budget resta comunque molto variabile:
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30% sotto i 50 euro
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28% tra 50 e 100 euro
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22% fino a 150 euro
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11% fino a 200 euro
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9% oltre i 300 euro complessivi
Menù tricolore e prodotti locali
La tendenza dominante resta quella del menù “tricolore”, con piatti della tradizione regionale e ingredienti a chilometro zero, dall’antipasto al dolce. Una scelta che valorizza la cucina italiana, riconosciuta Patrimonio Unesco, e che spinge anche il turismo rurale.
Per il Capodanno 2025 sono attesi oltre 400mila ospiti negli agriturismi italiani, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente, grazie alla ricerca di atmosfere familiari e autentiche.
Bollicine protagoniste: Falanghina sempre più presente
Sulle tavole di Capodanno non può mancare lo spumante italiano: durante le festività verranno stappate oltre 100 milioni di bottiglie, con la notte di San Silvestro che rappresenta il picco dei consumi.
Il Prosecco domina il mercato, con quasi due terzi della produzione nazionale, seguito da Asti, Asolo, Franciacorta e Trento Doc. In Campania continua a crescere anche la presenza della Falanghina, sempre più apprezzata anche nella versione spumantizzata, ormai protagonista stabile delle feste regionali.
