La manutenzione delle residenze pubbliche non è un tema tecnico per addetti ai lavori: è una questione di dignità, sicurezza e vivibilità quotidiana. A Napoli, nei quartieri popolari e nelle periferie, il problema emerge in tutta la sua evidenza: balconi che perdono pezzi, ferri esposti alla ruggine, interventi eseguiti in ritardo e spesso senza la necessaria qualità. Situazioni che pesano sui cittadini e che richiedono una nuova e più efficace alleanza tra istituzioni, enti gestori e residenti.
Regole chiare e controlli costanti: la posizione di Nino Simeone
Nino Simeone, consigliere comunale di Napoli e candidato nella lista Fico Presidente, pone l’accento sulla questione normativa, troppo spesso lasciata sullo sfondo.
«Serve una spinta regolamentare più forte. Oggi non c’è sufficiente attenzione sulla tenuta delle abitazioni pubbliche, e mancano regole chiare e precise sulla manutenzione,» afferma Simeone.
«Senza norme vincolanti e sistemi di controllo costanti, il rischio è che la qualità dell’abitare continui a precipitare. Ed è un rischio che non possiamo permetterci.»
Secondo Simeone, il tema non riguarda solo l’intervento puntuale, ma la costruzione di un sistema di responsabilità, monitoraggio e interventi programmati che impediscano il degrado progressivo del patrimonio abitativo.
Scampia e il Parco Corto Maltese: il caso emblematico descritto da Lucio Acciavatti
A confermare la criticità della situazione è anche Lucio Acciavatti, assessore dell’VIII Municipalità, che porta l’esempio concreto di Scampia e del Parco Corto Maltese.
«Qui viene meno la collaborazione tra cittadini e istituzioni: i reclami arrivano, ma gli interventi spesso sono in ritardo o non eseguiti a regola d’arte,» sottolinea Acciavatti.
«Per evitare sprechi e inefficienze serve una vera sinergia tra i tecnici di controllo e le ditte incaricate della manutenzione.»
Acciavatti evidenzia inoltre la fragilità strutturale di diverse palazzine, aggravata da interventi non corretti negli anni:
«Quando la manutenzione è fatta male, il ferro porta ruggine, i balconi perdono pezzi, le vie di fuga diventano insicure. Bisogna smettere di ragionare in emergenza: occorre programmazione e controllo, non interventi a posteriori.»
Ma l’assessore insiste anche su un punto spesso ignorato: il ruolo dei cittadini.
«Quando si progettano e si realizzano interventi insieme ai residenti, quando si ascoltano davvero i loro bisogni, nascono le soluzioni migliori. A Scampia abbiamo cittadini che difendono il patrimonio pubblico: valorizzarli è un dovere.»
