lunedì, Dicembre 8, 2025

La pizza parla coreano: a Seoul il primo Contest Polselli consacra il Made in Italy nel mondo

C’è un misterioso e affascinante destino che accompagna i chicchi di grano quando diventano farina Polselli: partendo dalle terre laziali, sanno parlare tutte le lingue del mondo. È così che, a Seoul, nel cuore della Corea del Sud, si è appena concluso il primo “Contest Polselli”, un evento che non è stato soltanto gara, ma celebrazione di una cultura gastronomica capace di unire continenti e storie diverse sotto il segno della pizza.

Ventotto pizzaioli coreani si sono sfidati con entusiasmo e competenza, affrontando il banco di lavoro come un palcoscenico, dove la farina Polselli è divenuta materia viva da plasmare. A guidare l’organizzazione tecnica della competizione è stato il maestro dell’Accademia Polselli, Paolo Parravano, custode di quei saperi che fanno della pizza una scienza prima ancora che un’arte.

La pizza parla coreano: a Seoul il primo Contest Polselli consacra il Made in Italy nel mondo
Emiliano POlselli Premia a Seoul Yoon Hyesik

Il regolamento, ispirato al disciplinare AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana) , ha mantenuto la sacralità della vera pizza napoletana, pur aprendo spazi a interpretazioni libere, all’uso della biga e ad altre tecniche di impasto che hanno arricchito il panorama creativo dei concorrenti. A Seoul si è visto così un livello professionale altissimo, riflesso della crescente attenzione della Corea verso la cultura del grano e della lievitazione.

Non è un caso che il contest abbia avuto un’eco mediatica dirompente, sostenuta dall’impegno dell’importatore coreano di Polselli e dalla collaborazione istituzionale della Camera di Commercio italo-coreana. Sul podio hanno brillato i migliori: al primo posto Yoon Hyesik, che ha guadagnato un premio prestigioso, la possibilità di essere ospite nel gennaio 2026 al Sigep di Rimini nello stand Polselli, vetrina internazionale del settore.

Al secondo posto, un simbolo della nuova generazione di pizzaioli coreani, la determinata Kimo So Yun, unica donna premiata, che ha convinto per tecnica e sensibilità gustativa. Terzo classificato Choi Mingu, abile interprete di un equilibrio perfetto tra impasti complessi e leggerezza al palato.

La pizza parla coreano: a Seoul il primo Contest Polselli consacra il Made in Italy nel mondo
Premiazione Contest Polselli a Seoul

Ad arricchire la giuria e a nobilitare l’evento con il peso della tradizione, la presenza di Enrico Lombardi, maestro pizzaiolo napoletano, giudice e testimone durante una intensa intervista, delle radici profonde di una famiglia che ha fatto del grano e del cerchio di farina più famoso del mondo un emblema del Made in Italy.

Alla presenza di Emiliano Polselli, non sono mancati momenti solenni, come l’intervento di un rappresentante dell’Ambasciata italiana in Corea del Sud, che ha sottolineato come la manifestazione abbia contribuito a rafforzare quel ponte ideale tra Italia e Corea, dove la farina diventa veicolo di cultura, tradizione e bellezza.

Il Contest Polselli di Seoul non resterà dunque un episodio isolato, ma un nuovo capitolo della straordinaria vocazione internazionale di un’azienda che continua a rendere universale la lingua della pizza. Perché laddove l’impasto incontra la mano del pizzaiolo, nascono non solo sapori, ma storie: e quella di Polselli è ormai un romanzo che si scrive sulle tavole del mondo.

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