Venticinque anni di storia condensati in una serata che Napoli difficilmente dimenticherà. La Pasticceria Mignone, nata il 15 settembre 2000 nel cuore di piazza Cavour grazie alla passione del maestro pasticcere Ugo Mignone e della moglie Maria, ha festeggiato il suo anniversario con una celebrazione che ha assunto i toni di un autentico evento cittadino. Il laboratorio dolciario che ha reso inconfondibili il babà segnalato dal Gambero Rosso, le sfogliatelle, le pastiere, le delizie al limone e le artistiche “torte di Lello”, ha accolto centinaia di persone tra clienti storici, curiosi e personalità di spicco.
Una folla che non ha solo omaggiato i dolci di una famiglia capace di trasformare la tradizione in arte, ma ha partecipato a un rito collettivo di appartenenza e orgoglio partenopeo. A fare gli onori di casa, insieme a Ugo, c’erano il figlio Raffaele, oggi capo pasticcere e già premiato come “Miglior giovane pasticcere artigianale” dalla Camera di Commercio di Napoli, la figlia Carmela, custode delle vetrine e del rapporto con i clienti, e la moglie Maria, infaticabile anima organizzativa. Una famiglia che ha fatto della pasticceria non solo un mestiere, ma una vocazione quotidiana.
Accanto a loro, tanti ospiti illustri hanno voluto testimoniare l’importanza di un traguardo che è diventato patrimonio cittadino. Il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, ha sottolineato il valore imprenditoriale e artigianale della famiglia Mignone; Flavia Sorrentino, vicepresidente del Consiglio Comunale, ha rimarcato il legame profondo tra la pasticceria e la città.
E ancora l’operatrice culturale e cantante Ilva Primavera, capace di unire arte e tradizione, si è soffermata sull’anima popolare della festa. Il mondo dello spettacolo ha risposto con entusiasmo: Gianni Conte, voce della Nuova Orchestra Italiana, Massimo Masiello con la sua eleganza interpretativa, Angelo Iannelli con il suo Pulcinella e la frizzante Lucia Cassini hanno reso l’evento ancora più scintillante.
Non poteva mancare il contributo di Isabella De Cham, testimone della pizza fritta, che ha portato in strada il profumo della più autentica tradizione napoletana, affiancando l’invitante buffet della famiglia Mignone e dei suoi amici. L’intero quartiere si è ritrovato a festeggiare. Non solo dolci, dunque, ma una vera esperienza sensoriale e culturale: il connubio tra musica, teatro, gastronomia e convivialità ha trasformato la ricorrenza in una pagina di storia collettiva.
In quella serata, Napoli ha riconosciuto nella Pasticceria Mignone non soltanto un esercizio commerciale, ma un presidio di memoria, un luogo di incontri e di emozioni, un simbolo di come la pasticceria possa diventare arte e identità. Venticinque anni suggellati da un applauso corale, dai fuochi d’artificio e dalla promessa di continuare a scrivere, tra zucchero e lievito, una nuova epopea della dolcezza napoletana.
