sabato, Aprile 20, 2024

Whirlpool, De Luca incontra i lavoratori di Napoli: “Governo blocchi i licenziamenti”

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Stabilimento Whirlpool di Napoli: il governatore della Campania ha incontrato i lavoratori invitando il Governo a risolvere questa “vertenza nazionale”.

Ieri pomeriggio, lunedì 28 giugno, a Palazzo anta Lucia il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e l’assessore al Lavoro, Antonio Marchiello, hanno incontrato una delegazione dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli e le organizzazioni sindacali.

La posizione di De Luca è chiara: “Si chiede al Governo di bloccare i licenziamenti minacciati dall’azienda per fine giugno. Se c’è un’azienda in Italia per la quale sarebbe intollerabile l’avvio di licenziamenti, questa è la Whirlpool -si legge in una nota- Lo stabilimento di Napoli è l’elemento simbolo della volontà politica del Governo in relazione alla crisi sociale del Paese, ed è il caso simbolo che misura la volontà reale di tutte le forze politiche rispetto ai problemi del Mezzogiorno.Whirlpool, De Luca incontra i lavoratori di Napoli: “Governo blocchi i licenziamenti” Far passare i licenziamenti oggi, vuol dire assumersi la responsabilità di una drammatizzazione sociale e di uno sviluppo di conflittualità che rischia di produrre esiti gravi. Avere respiro fino a ottobre significa poter ragionare con il Governo su un piano di reindustrializzazione serio anche con un impegno diretto se necessario, dello Stato”.

La vertenza che riguarda i 430 lavoratori dello stabilimento Whirlpool di via Argine va avanti da più di due anni.

Lo stabilimento è stato chiuso lo scorso 31 ottobre, dopo infinite trattative al MISE, presìdi degli operai allo stabilimento, scioperi, blocchi stradali e l’intervento della stessa Regione Campania (pronta a mettere a disposizione fino a 20 milioni di euro per invitare l’azienda a restare) e del Comune di Napoli per far cambiare idea ai vertici della multinazionale, che al momento resta ferma sulle sue posizioni.

Napoli non molla (recita il famoso slogan degli operai dello stabilimento di via Argine), ma sembra purtroppo chiaro come il futuro di 430 lavoratori, i quali stanno rivendicando da più di due anni il rispetto degli accordi di ottobre 2018, sia amaramente appeso a un filo.

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