venerdì, Marzo 29, 2024

Museo Filangieri, detto anche ‘il palazzo che cammina’

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Museo Filangieri, la casa del Principe detto anche ‘il palazzo che cammina’. Scopriamo perchè. Domenica apertura straordinaria al pubblico con visite guidate.

Pochi conoscono il Museo Filangieri che ha sede nell’imponente Palazzo Como di Napoli sito al civico 288 della brulicante Via Duomo. L’edificio di ispirazione fiorentina risale al 1464 e fu fatto costruire da un ricco mercante, tale Angelo Como. Pochissimi sanno che, dopo 13 anni di oblio, il 22 maggio 2012 il museo ha riaperto. Nel luglio del 2013 è nata l’Associazione Salviamo il Museo Filangieri ONLUS che promuove e sostiene il Museo in tutte le sue attività e ne diffonde la conoscenza. La sua naturale attività Museale è sempre stata voluta da Gaetano Filangieri, Principe di Santriano.Visita al Museo Filangieri, detto anche 'il palazzo che cammina' La progettazione e l’allestimento del museo si devono alla lungimiranza di Gaetano Filangieri, Principe di Satriano, che nel 1881 avanzò la proposta al Consiglio comunale di allocare le sue raccolte d’arte in quel che restava del celebre Palazzo Como, rara testimonianza architettonica del rinascimento toscano a Napoli. Del quattrocentesco edificio non rimaneva che la splendida facciata in bugnato e i muri laterali, mentre l’invaso era del tutto vuoto e senza copertura. L’offerta risultò molto allettante per il municipio e l’ipotesi di istituire un museo civico era sentita da più parti come necessaria così che nel 1883 cominciarono i lavori di riedificazione e ripristino completamente finanziati dal Principe che terminarono nel 1888. L’8 novembre di quell’anno il museo fu aperto al pubblico. A metà XIX secolo, Palazzo Como dovette affrontare i lavori di allargamento di via Duomo che misero seriamente a repentaglio la sua permanenza. Alla fine, grazie alle pressioni degli ambienti intellettuali del tempo, si decise di farlo arretrare di una ventina di metri. I lavori vennero affidati agli ingegneri Eduardo Cerrillo, Carlo Martinez e Alberto Pedone che, tra il 1779 e il 1782, riuscirono a completare la ricostruzione. In quell’occasione il palazzo venne destinato a museo grazie all’intervento di Gaetano Filangieri junior, principe di Statriano, che propose all’epoca al sindaco di Napoli (Girolamo Giusso), di conservarvi le opere di sua proprietà. Purtroppo, molte delle collezioni esposte andarono perdute, insieme a molti documenti dell’archivio storico, a causa di un incendio scoppiato durante la Seconda Guerra Mondiale (1943) a San Paolo Belsito, vicino a Nola, luogo in cui erano state temporaneamente trasferite. Del patrimonio del museo si salvarono circa quaranta dipinti ed una cassa contenente armi antiche; tra i pezzi più rilevanti che furono distrutti invece vi furono due ritratti d’uomo di Botticelli, una Deposizione di Francesco Solimena e una Educazione della Vergine di Bernardino Luini. Nel 1946, il soprintendente alle gallerie napoletane, Bruno Molajoli, rivolse un appello ai napoletani per reintegrare le raccolte distrutte. Nel 1948, insieme al Museo nazionale di San Martino e al Museo nazionale della ceramica Duca di Martina, il Filangieri fu riaperto al pubblico grazie alle generose donazioni di Filippo Perrone, Mario De Ciccio e Salvatore Romano, e inoltre grazie ai prestiti delle opere nei depositi temporanei del Museo nazionale di Capodimonte. Per le visite, curate dall’associazione Loro di Napoli, è gradita la prenotazione. Per info e prenotazioni whatssApp al 3317485815.

Ecco gli altri appuntamenti de Loro di Napoli per il weekend:

Sabato 11 novembre inizio ore 10:30 doppio evento: I figli dell’Annunziata

Una toccante visita guidata al Complesso Monumentale della S S Annunziata dove attraverso la famosa ruota venivano “lasciati” i bambini denominati dalle religiose “i figli della Madonna” mentre il popolo usava bollarli come “i figli della vergogna”.Tutti gli Esposito del mondo hanno in comune la stessa provenienza, l’Orfanatrofio di Forcella. Visiteremo la Monumentale chiesa con la sala del Tesoro e la stupefacente Sacrestia del 600, nonché la chiesa sottostante, la ruota cosiddetta degli esposti. Questo e tanto altro ancora con i commenti della dr.ssa Francesca Guadagno (guida abilitata Regione Campania).

Sabato 11 inizio ore 10:30 La Necropoli dell’antica Neapolis

Alla scoperta delle tracce d’identità a nord delle poderose “mura greche”, nel cuore del quartiere Vergini-Sanità, sepolto dalle alluvioni, si estende un paesaggio urbano di straordinario interesse caratterizzato dalla Necropoli Ellenistica e dall’acquedotto augusteo del Serino. La Necropoli presenta monumenti intagliati nel banco tufaceo caratterizzati da raffinati prospetti che richiamano potentemente architetture macedoni. Gli ipogei funerari testimoniano il prestigio delle famiglie aristocratiche del IV sec. a.C., costituendo una sottolineatura autorevole dell’identità greca nella quale si riconosce Napoli.

Domenica 12 novembre A Casa del Principe – Museo Filangieri visite a partire dalle ore 10.30. Sempre domenica: Tutti a Corte! Visita al Palazzo Reale di Napoli. Ripercorreremo i fasti, gli ambienti la storia di uno dei palazzi simbolo nel cuore della città, il Palazzo Reale di Napoli.

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