giovedì, Marzo 28, 2024

Una visita al Tunnel Borbonico di Napoli nelle viscere della città

- Advertisement -

Notizie più lette

Redazione
Redazionehttp://www.2anews.it
2Anews è un magazine online di informazione Alternativa e Autonoma, di promozione sociale attivo sull’intero territorio campano e nazionale. Ideato e curato da Antonella Amato, giornalista professionista. Il magazine è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n.67 del 20/12/2016.

Il progetto, voluto da Ferdinando II di Borbone e dal suo Architetto Enrico Alvino, risale a circa 150 anni.

di Carlo Farina – Alle spalle della chiesa di San Francesco di Paola, a Piazza del Plebiscito, in una piccola traversa di via Gennaro Serra, in Vico del Grottone  4, è possibile accedere in una delle più antiche e storiche testimonianze del sottosuolo della città di Napoli: il Tunnel Borbonico.

Un progetto ideato da Ferdinando II di Borbone che, memore dei moti del ’48 e di un recente attentato alla sua persona, miseramente fallito, decise di creare una via di fuga che gli permettesse, in caso di pericolo, di raggiungere dal Palazzo Reale il mare attraverso questo tunnel scavato sotto il Monte Echia, situato sopra via Santa Lucia.

L’opera fu iniziata il 19 febbraio 1853 e, interrotta nel 1855, per le numerose difficoltà incontrate durante la realizzazione dello stesso.

escursioni-a-napoli-sotterranea-tunnel-borbonico-cisterna2Il tunnel che si estende per una lunghezza di circa 431 metri, parte da una quota assoluta di circa 5,10 metri, con una pendenza del 26%, fino a portarsi a una quota di circa 10,80 metri, proprio dove si trovano gli antichi acquedotti che servivano a rifornire d’acqua la città di Napoli.

Infatti, il Tunnel borbonico interseca il suo cammino sia con l’antico acquedotto partenopeo, risalente al ‘600, e sia con i vari pozzi e cisterne presenti nel sottosuolo napoletano, che dal 1939 furono adattati a ricovero antiaereo, durante la seconda guerra mondiale. Le numerose scritte sui muri, tinti di bianco per aumentarne la luminosità e diminuirne la polvere, testimoniano insieme alla costruzione di rudimentali servizi igienici, i momenti difficili della vita ai quali si era costretti ad affrontare sottoterra durante i devastanti bombardamenti aerei.

Inoltre fino agli anni ’70, questa vasta area sotterranea fu utilizzata come Deposito Giudiziario Comunale, in cui erano sistemate le autovetture sequestrate dall’Autorità Giudiziaria partenopea. Insomma, l’intera area era diventata un immenso cumulo di detriti e di macerie di ogni tipo, con la presenza di quindici autovetture d’epoca e circa venti motoveicoli, “conservati” nel loro originale stato di abbandono e attualmente ancora visitabili.

Grazie all’intervento dell’Associazione Culturale Borbonica sotterranea, è stato possibile rimuovere i numerosi detriti presenti in loco e restituire alla cittadinanza gli ambienti storici finalizzati alla loro valorizzazione, che rende questo lungo e interessante percorso sotterraneo, ancora più bello e suggestivo.

E’ inoltre possibile accedere anche a un secondo percorso alternativo denominato “avventura”, dove un gruppo di esperti speleologi accompagneranno i visitatori su una sorta di zattere, per “navigare” su dei veri e propri corsi d’acqua del sottosuolo partenopeo.  E’ possibile visitare il Tunnel Borbonico, il venerdì, il sabato, la domenica e i giorni festivi nei seguenti orari: 10,00 – 12,00 – 15,30 – 17,30.

- Advertisement -
- Advertisement -
- Advertisement -

Ultime Notizie