di Antonella Amato – Stamattina è stato bloccato dai manifestanti il primo camion, che doveva occuparsi di trasferire le strumentazioni e le suppellettili di alcuni reparti rimasti attivi dell’Ospedale San Gennaro, al Rione Sanità. I manifestanti, da questa mattina sono in presidio permanente e controlleranno ogni camion in entrata per evitare la chiusura definitiva del plesso ospedaliero. I cittadini, Padre Alex Zanotelli ed Ivo Poggiani, presidente della terza municipalità, non mollano il presidio ospedaliero. L’ #OperazioneSangennaro è scattata ieri sera alle 20. Sono determinati e manderanno indietro i camion che si devono occupare del trasloco. Il reparto di Oncologia, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe essere il primo ad essere trasferito per poi procedere con il reparto di Ematologia, che proseguirà le sue attività all’interno del plesso ospedaliero dell’Ascalesi. La decisione della chiusura dell’Ospedale San Gennaro è incomprensibile nonostante i recentissimi lavori di ristrutturazione che hanno riportato in vita una innovativa sala operatoria ed un reparto di ematologia con addirittura i televisori nelle singole stanze. Purtroppo è prevista anche la chiusura del PSI Elena, antichissima struttura donata dal Pio Monte della Misericordia all’ ASL Napoli 1 per ESCLUSIVO uso sanitario.
Tale struttura ospita numerosi ambulatori tra cui l’unico reparto di Genetica dell’ASL in questione, la Guardia Medica, l’STP (stranieri temporaneamente presenti) la Medicina dello Sport, che gestisce tutti i controlli sanitari per sport agonistico della città di Napoli (reparto ristrutturato l’anno scorso). Non solo. E’ il punto di riferimento per tutta la popolazione anziana della zona che deve fare un controllo cardiologico, dermatologico, ortopedico, allergologico, odontostomatologico, terapia del dolore ecc.
Tale struttura è unica per comodità. A differenza di altri presidi ospedalieri è facilmente raggiungibile dai mezzi pubblici, è dotata di un comodo parcheggio ed ha un accesso facilitato per disabili con ascensori sempre funzionanti. Invece di supportarla ed implementarla per facilitare l’accesso alle cure della popolazione, sarà convertita in polo formativo regionale, in contrasto a quanto sottoscritto con la donazione fatta nel passato.
È stata organizzata una notevole raccolta di firme dei pazienti, completamente ignorata dai vertici aziendali, che è a disposizione della stampa.