mercoledì, Aprile 24, 2024

La Francia, il paese occidentale nel mirino dei terroristi islamici

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Terrorismo in Francia. La famosa avenue des Champs Elysées della capitale francese è stata colpita da un attentato per la quinta volta dal 1986.

di Chantal Collaro – Torna la paura degli attentati terroristici. Alle ore 15.45, un uomo si è lanciato, a due passi del parco Marigny, con il proprio veicolo contro un furgone della gendarmeria mobile senza causare miracolosamente dei feriti tra le forze dell’ordine e i passanti. La violenza dell’urto è stata tale che l’automobile avendo a suo bordo delle damigiane di gas, delle armi da pugno, una kalashnikov e dell’esplosivo hanno preso immediatamente fuoco e sono esplosi, creando il panico tra la gente che passeggiava tranquillamente sulla nota avenue. Un nuovo attentato di terrorismo religioso istigato anche lui, dai quotidiani appelli sanguinari emessi dalle organizzazioni di Al Qaeda come il Daech che spronano i loro seguaci a colpire le forze dell’ordine occidentali. Ricordiamoci un po’ meno di due mesi fa, il 20 aprile 2017, il poliziotto Xavier Jugelé ucciso in un attacco rivendicato dopo dall’Isis sulla stessa avenue des Champs Elysées. L’attentatore di ieri, lunedì, Adam D., 31 anni, è morto nella deflagrazione. Era noto per essere un islamista radicale. Infatti, dal 2015 era stato schedato “S” (abbreviazione di “Sicurezza di Stato”), dalla Direzione Generale della Sicurezza Interna francese, la DGSI. Adam D. viveva con la sua famiglia, nota per la loro appartenenza alla scuola di pensiero del salafismo, nella periferia di Parigi, à Plessis- Pâté nel dipartimento dell’Essonne.attentato I suoi vicini avevano più volte allarmato il sindaco del comune perchè avevano notato che tutti i fine settimana, il terrorista organizzava delle riunioni a casa con tutte le imposte delle finestre abbassate. Incontri che radunavano sempre più diecine di persone. Ma la cosa la più preoccupante e che ci lascia senza dubbio perplessi è che dal 2015, il giovane disponeva di un permesso di detenzione e di trasporto di arma che gli è stato rinnovato addirittura quattro mesi fa, a febbraio 2017. Alla luce di questi fatti cosi sconcertanti, non ci si può che chiedere come mai delle persone ritenute pericolose per la sicurezza dei cittadini e schedati a causa delle loro convinzioni politiche o religiose radicali, possano ottenere il permesso di avere un’arma con una simile ingenua facilità? E come mai anche, degli individui segnalati “S” possano fruire di una tale libertà di movimento, a potere organizzare un attentato? L”assassino con lo scooter” Mohamed Merah, il terrorista Karim Cheurfi che sparò sul poliziotto Xavier Jugelé, i fratelli Kouachi, responsabili della carnefice à Charlie Hebdo, erano tutti registrati “S” dai servizi secreti francesi. Le parole di Oriana Fallaci sull’Islam e soprattutto sulla capitale francese risuonano oggi come una triste ma vera profezia :  “Parigi è persa: qui l’odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia“.

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