martedì, Aprile 23, 2024

Frode nell’accoglienza ai migranti in Campania, Lazio e Molise: 18 arresti

- Advertisement -

Notizie più lette

Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Sono, in totale, 25 le persone denunciate, tra cui anche funzionari pubblici, con l’accusa di aver lucrato sull’accoglienza ai migranti.

Avrebbero lucrato sull’accoglienza ai migranti. E’ stata ribattezzata “Welcome to Italy” l’operazione di Polizia e Guardia di finanza di Cassino, in provincia di Frosinone, che ha portato alla denuncia, a vario titolo, di 25 persone per reati che vanno dall`associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, all’estorsione, alla truffa ai danni dello Stato e enti pubblici, alla frode in pubbliche forniture, abuso d`ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione ed utilizzo di fatture false. Emessa un’ordinanza di applicazione di 18 misure cautelari personali e sequestrati beni per circa 3 milioni di euro.

I comuni coinvolti

L’operazione ha coinvolto numerosi comuni delle provincie di Frosinone, Caserta, Isernia, Latina e Rieti e ha messo in luce un articolato sistema di frode che, anche grazie alla corruzione di pubblici ufficiali preposti ai controlli e a sindaci, avrebbe consentito a due organizzazioni di appropriarsi indebitamente di ingenti somme di denaro.

Riscontrati comportamenti illeciti nella gestione dell`accoglienza dei rifugiati sia nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) che in quello dei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) gestiti dagli uffici delle Prefetture. Tra le condotte criminose individuate, l`utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e relative all`ottenimento di rimborsi non dovuti, frode nella fornitura di servizi ai rifugiati e richiesta di rimborso rette per rifugiati non più presenti sul territorio nazionale. Le indagini hanno permesso di appurare che le cooperative erano giunte a una sorta di patto “di non concorrenza” con cui si erano spartite il territorio dove operavano e i sopralluoghi hanno messo in luce ambienti fatiscenti e sporchi con blatte nelle cucine.

- Advertisement -
- Advertisement -
- Advertisement -

Ultime Notizie