venerdì, Ottobre 4, 2024

“Tufo” di Alessandra Sorrentino in scena al MANN di Napoli

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Al Mann la performance Art di Alessandra Sorrentino con l’accompagnamento musicale del Maestro Catello Tucci (violoncello). Giovedì 3 ottobre 2024. 

Körper, Centro Nazionale di Produzione della Danza consolida e porta avanti la collaborazione con il territorio campano e le istituzioni pubbliche. Dopo la performance al Maschio Angioino di settembre 2024, presenta Tufo di Alessandra Sorrentino, in scena al MANN (Museo archeologico nazionale di Napoli) giovedì 3 ottobre (ore 20:00, Navata centrale dell’atrio) in occasione dell’apertura serale al pubblico del museo per le giornate del patrimonio 2024 (GEP 2024).

Il progetto coreografico, con la direzione artistica di Gennaro Cimmino, è un racconto di un tumultuoso cambiamento dell’anima, quel percorso di destrutturazione del proprio mondo interiore che attraverso la forza del movimento, blocco dopo blocco, ricostruisce un’esistenza mediante la forza fisica; il lavoro sarà accompagnato dalle note del Maestro Catello Tucci al violoncello e da alcuni accenni di musica elettronica.

«Intendo creare personalmente uno spazio di indagine – afferma la danzatrice e performer Alessandra Sorrentino  – e partendo da un corpo femminile credo si possa scoprire il senso crudo e reale della fatica. Mi confronterò con una tonnellata di mattoni di tufo da sollevare e da spostare; rapporto dell’individuo contemporaneo e la costruzione di se stesso, in senso psicologico, e del proprio cantiere abitabile in senso antropologico. I mattoni saranno spostati uno per uno, spargendo polvere nell’aria, spostandosi per poi disporsi in un ordine attento con le sembianze di una casa, rifugio emotivo, l’intima casa straniera ».

Le due basi di mattoni di tufo verranno scomposte e trascinate in scena come si trascina il peso della vita: è così che prenderà forma lo spaesamento del vivere quotidiano. Il corpo operaio viene spinto al limite della fatica, diventando uno specchio per il pubblico il quale viene inconsciamente spinto a “liberarsi” e a “costruire” un’opera collettiva insieme all’artista. La performance si ispira alle parole di Jean-Paul Sartre, tratte da “Spaesamento Napoli e Capri”: Più affondi nell’anima più la sabbia mobile del tuo inconscio ti morde le caviglie. Ti afferra per ricordarti che non esiste niente se non questo vago mal di testa. Il sentore di spaesamento. Sei nudo. Spogliato delle tue vertigini. Chi sei dunque? Sei un viaggiatore? Sei un abitante? O solo uno spettatore del tuo spettacolo interiore?

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