venerdì, Aprile 19, 2024

Truffa degli annunci di lavoro “irregolari”: 21 arresti

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Caserta: scoperta truffa che portava le vittime a spendere soldi per sanare falsi errori in annunci di lavoro.

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa, su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord, hanno arrestato 21 persone per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. In 8, tra cui i coniugi Gilda Ucciero e Raffaele Pezone (ritenuti i capi del gruppo) sono finiti in carcere, mentre per gli altri 13 indagati sono stati disposti i domiciliari. Come riporta “Il Mattino”, l’operazione è stata denominata Lady Swindle: quest’ultima parola in inglese sta per “truffa”, ed è dunque un “omaggio” a Ucciero, la “voce” protagonista di tutte le truffe. Vittime del raggiro, che avrebbe fruttato agli appartenenti all’organizzazione almeno 134mila euro in poco più di un anno, sono decine di giovani donne residenti in tutt’Italia, con almeno 80 casi accertati in 42 province.Addio contanti: dal 1° luglio stipendi solo con pagamenti tracciabili Secondo la Procura di Napoli Nord, le donne avrebbero inserito su alcuni siti specializzati annunci di lavoro con il proprio recapito, salvo poi essere contattate telefonicamente da Ucciero. Quest’ultima si presentava una volta come dipendente del sito, un’altra come avvocato o agente della Polizia Postale, o impiegato dell’Agenzia delle Entrate, spiegando alle povere vittime la necessità di pagare circa 2mila euro per evitare sanzioni amministrative e penali, conseguenti a controversie giudiziarie dovute a presunte irregolarità connesse all’inserimento dell’annuncio. I soldi, su indicazione della “voce”, venivano corrisposti su carte postepay evolution intestate ai membri dell’associazione criminale, molti dei quali disoccupati o con lavori precari (e residenti tra Parete e nel Napoletano). La Procura e i Carabinieri della stazione di Parete, che hanno realizzato gli accertamenti, hanno raccolto denunce da tutta Italia, per un periodo che va dall’agosto 2016 all’ottobre 2017.

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