martedì, Aprile 23, 2024

Traffico illecito di rifiuti: 7 arresti in Puglia, Campania e Lazio

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Sono scattate in Puglia, Campania e Lazio le manette per 7 imprenditori accusati di associazione per delinquere, traffico illecito di rifiuti e gestione illecita di rifiuti.

Smaltivano illegalmente materiale ematico proveniente dalla macellazione degli animali. Per questa accusa 7 imprenditori sono stati arrestati (ai domiciliari) dai Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale e del Comando Gruppo Carabinieri Forestali di Lecce che hanno anche sequestrato un opificio industriale, una villa, 6 automezzi e 1 cisterna del valore complessivo di 3 milioni di euro. I reati ipotizzati nell’ordinanza firmata dal gip di Lecce sono associazione per delinquere, traffico illecito di rifiuti e gestione illecita di rifiuti.

Il blitz è il risultato di un’indagine ribattezzata “Sangue Amaro” avviata verso la fine di ottobre del 2018, a seguito del controllo di un impianto di magazzinaggio di sottoprodotti di origine animale, la O.R.M. di Oria, nel Brindisino, che si occupa dell`attività di recupero e smaltimento di scarti di origine animale. Le indagini hanno fatto emergere che il materiale ematico proveniente dalla macellazione degli animali, da gestire secondo una specifica filiera, veniva illecitamente smaltito all’interno di alcuni terreni e, in particolare in un pozzo riconducibile a uno degli indagati principali, con diramazioni anche fuori dal territorio pugliese e in particolare di 2 aziende, una in Campania, in provincia di Napoli, e l’altra nel Lazio, in provincia di Latina.

Secondo la ricostruzione dei pm di Lecce, dopo aver ricevuto da numerosi mattatoi dell’area pugliese ingenti quantitativi di liquido ematico, gli indagati redigevano falsi documenti di trasporto che attestavano il loro smaltimento in impianti autorizzati, ma in realtà li smaltivano sul nudo terreno sversandoli in un pozzo artesiano di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, di proprietà di uno degli indagati.

Uno schema che, secondo le stime degli inquirenti, ha portato i 7 indagati ad accumulare un tesoretto illecito da 300 mila euro. Il gip di Lecce nell’ordinanza di custodia cautelare parla di “contesto di operazioni professionali e imprenditoriali per nulla incline al rispetto della normativa posta a presidio della salute pubblica, con gravi implicazioni in tema di procurato inquinamento ambientale che solo nel tempo si potranno concretamente apprezzare laddove il pericolo, concreto, che tanto si realizzi è ineluttabilmente evidente”. In totale sono state segnalate le posizioni di 14 soggetti direttamente riconducibili alla gestione illecita di diverse società operanti nel settore della gestione dei rifiuti di varie province d’Italia.

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