venerdì, Aprile 19, 2024

Terra dei Fuochi, scoperti nuovi veleni in una zona periferica di Acerra

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Nella Terra dei Fuochi continua l’emergenza con i controlli nell’area tra le province di Caserta e Napoli dove l’inquinamento, i roghi dei rifiuti e le morti collegate, non si fermano.

Lo scavo si attendeva da 25 anni e non appena la ruspa ha fatto i primi buchi nel terreno sono stati trovati i rifiuti occultati sotto la superficie. I lavori nell’appezzamento di contrada Curcio, in mezzo alle case di una zona periferica di Acerra, sono iniziati alle nove. Ma sono stati subito interrotti non appena l’escavatrice ha affondato nel primo strato di rifiuti. In base alle analisi sotto quei 20mila metri quadrati ci sono veleni di ogni sorta. Ci sarebbero anche fusti tossici. Nel frattempo, subito dopo il primo ritrovamento di scorie, lo scavo è stato interrotto a causa dei gas sprigionati dagli scarti trovati a quattro metri di profondità. Come rende noto il mattino.it, lo scavo dovrà proseguire in presenza delle autorità sanitarie competenti. Anni ed anni di sversamenti illeciti ed incontrollati hanno portato la Terra dei Fuochi ad essere un vero e proprio terreno di morte per la salute della popolazione.

Terra dei Fuochi, scoperti nuovi veleni in una zona periferica di AcerraSolo oggi nell’area di Mondragone sono state controllate 7 imprese: 4, prive delle autorizzazioni per lo smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi, sono state sottoposte a sequestro penale e i titolari denunciati alla magistratura. Una delle aziende era già stata sequestrata ma aveva proseguito l’attività illecita. Uno dei siti veniva anche utilizzato per bruciare materiale plastico di scarto. Inoltre sono stati trovati 4 lavoratori in nero.

Sequestrati anche due terreni dove sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi e il proprietario denunciato. Si è intervenuti anche in un complesso di tre palazzine all’interno del quale si svolgevano attività di raccolta e smaltimento illecito di rifiuti speciali e pericolosi (Raee, veicoli, scarti di lavorazioni dell’industria calzaturiera, materassi e mobili, matasse di cavi elettrici verosimilmente di origine furtiva) provenienti da aziende che lavorano in nero. Uno degli edifici veniva utilizzato come luogo di combustione, una sorta di inceneritore.

Terra dei Fuochi, scoperti nuovi veleni in una zona periferica di AcerraDunque i roghi non sono finiti. Ci sono anche altre situazioni che preoccupano e sulle quali si sta già intervenendo. Come le attività di rivendita di materiale edile. In alcuni casi e senza alcuna autorizzazione, è stato scoperto un giro di riciclaggio di materiale tossico: ricevevano rifiuti dell’edilizia e li trituravano, compreso l’eternit, per poi riutilizzarli per altri lavori.

Non solo. Come riporta ancora  Avvenire.it a Giugliano ci sono stati 10 denunciati per reati ambientali ben 5 avevano precedenti per rapina, ricettazione e spaccio. C’è dunque ancora molto da fare, ma non bastano denunce e sequestri. Insomma c’è ancora tanto da fare e nel frattempo i residenti di queste ‘zone maledette’ continuano ad ammalarsi soprattutto i bambini. Infatti i dati allarmanti riportati dal Sole24ore confermano che nella Terra dei fuochi ci si ammala di più di tumore rispetto al resto del Sud e si muore di più rispetto a tutta Italia. Al confronto con il Mezzogiorno, il tasso complessivo di incidenza di tutti i carcinomi maligni nell’Asl 3 Napoli Sud arriva a essere più alto del 46% per gli uomini e del 21% in più per le donne.

Terra dei Fuochi, scoperti nuovi veleni in una zona periferica di AcerraI dati centrali sono quelli dei Registri tumori: quello dell’Asl Napoli 3 Sud 2008-2013 (che copre 35 Comuni della Terra dei fuochi) e quello dell’Asl di Caserta (104 Comuni, di cui 34 inseriti nel perimetro della Terra dei fuochi). L’indagine evidenzia come il primo territorio, l’area metropolitana del capoluogo campano, stia perdendo in modo «rapidamente progressivo le caratteristiche di area con “fattori protettivi” che storicamente hanno caratterizzato le popolazioni meridionali nei confronti della patologia neoplastica». Lo stesso accade nei Comuni del casertano, dove in tre anni i nuovi casi di tumore sono stati 11.940 e i decessi 6.071, con tassi di mortalità inferiori rispetto al Nord soltanto per le donne.
La buona notizia è che dal Registro tumori infantili della Campania non emergono scostamenti significativi tra l’incidenza e la mortalità delle neoplasie nei bambini della Terra dei fuochi rispetto alla media italiana. I monitoraggi e le bonifiche dei terreni agricoli vanno completati, gli incendi dolosi vanno combattuti, la salute della popolazione va attentamente controllata. Non bisogna abbassare la guardia.

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