sabato, Aprile 20, 2024

Il Cd cede il passo alla musica in streaming. Chiude l’ultima fabbrica degli USA

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Chiude l’ultima fabbrica di produzione di Cd: 375 dipendenti sono stati licenziati. Altri 300 lavoratori resteranno invece per produrre Blu-Ray.

Chiude l’ultima fabbrica di CD degli Stati Uniti. Sony ha infatti deciso di chiudere il suo storico stabilimento di Terre Haute, in Indiana, che a sua volta fu il primo a produrre compact disc nel Paese, a partire dal 1984.

L’azienda nipponica ha comunicato che appalterà la produzione di CD ad aziende terze e che 375 dipendenti sono stati licenziati. Altri 300 lavoratori resteranno invece per produrre Blu-Ray destinati a film e videogiochi per PlayStation e mini disc UHD-100 per le sale di proiezione.

La nascita del Cd è dovuta alla ricerca, da parte del mondo della telefonia, di un sistema efficiente di moltiplicazione delle informazioni, attraverso la digitalizzazione e semplificazione dei segnali. L’applicazione congiunta del sistema numerico binario al suono e del laser diede vita al compact disc.

Il Cd cede il passo alla musica in streaming. Chiude l'ultima fabbrica degli USANei primi anni il progetto fu inizialmente seguito da una joint venture tra DuPont e Philips. DuPont poteva vantare un’enorme esperienza nel policarbonato (inventato nel 1928 proprio da DuPont) e una forte presenza nei Paesi Bassi con un’installazione chimica a Dordrecht, vicino a Rotterdam. C’erano tutte le premesse per eccellenti sviluppi. Dopo i primi prototipi si riunì a Ginevra il management DuPont europeo per analizzare gli sviluppi del progetto e gli investimenti necessari. Tali investimenti comprendevano anche una possibile fabbrica in Italia, per utilizzare l’alluminio dell’Ilva.

Gli studi preliminari misero in luce che lo sviluppo del CD avrebbe consentito la creazione un disco con una capacità oltre 600 MB di dati e probabilmente oltre un’ora di musica in formato digitale. La cosa non entusiasmò i manager DuPont per via degli enormi investimenti richiesti: tenendo conto che i personal computer di allora avevano memorie da 64 KB a 4 MB e hard disk da 20 MB, la capacità del nuovo supporto sarebbe stata esagerata in confronto alle reali necessità dell’epoca. Anche per la musica era impensabile che il mondo intero sostituisse i giradischi e i registratori con i nuovi costosissimi lettori di dischi ottici, ed in effetti la cosa non avvenne a livello di massa fino agli anni ottanta del XX secolo. Il management DuPont rifiutò il progetto e chiese quindi a Philips di continuare da sola, costringendo così la stessa a cercare altre alleanze per lo sviluppo del supporto. Per qualche anno, comunque, rimase in vita la PDO (Philips-DuPont Opticals) che stampava CD con produzione in Gran Bretagna (principalmente musica) e U.S.A. (dati). La PDO chiuse nel 1990 per “divergenze di interessi”.

Si può dire quindi che la vera paternità del CD sia da attribuire a Philips e DuPont, anche se DuPont non partecipò a nessuno sviluppo successivo ed uscì completamente dal progetto alla fase iniziale.

Il Cd cede il passo alla musica in streaming. Chiude l'ultima fabbrica degli USADi fatto la progettazione del CD nella sua configurazione definitiva risale al 1979, e si deve ad una nuova joint venture della Philips con l’azienda giapponese Sony, la quale già dal 1975 stava sperimentando in modo indipendente la tecnologia per un disco ottico digitale.

Il 17 agosto 1982 il primo CD per utilizzo commerciale venne prodotto in una fabbrica della Philips ad Hannover in Germania: La Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss diretta da Herbert Von Karajan con la Berliner Philharmoniker. Il primo album musicale pop ad essere stampato sul nuovo supporto fu The Visitors del gruppo svedese degli ABBA, ma il primo ad essere immesso sul mercato fu 52nd Street di Billy Joel, commercializzato dal 1º ottobre 1982 in Giappone insieme al lettore.

Il Cd cede il passo alla musica in streaming. Chiude l'ultima fabbrica degli USAPurtroppo la tecnologia va sempre più avanti. Infatti anche il rivenditore americano Best Buy smetterà di vendere cd musicali, vista l’avanzata delle piattaforme streaming. Negli Stati Uniti le vendite di questo supporto tecnologico sono diminuite del 18% nel 2017.

Ad oggi le vendite di compact disc per la catena al dettaglio di elettronica al consumo generano circa 40 milioni di dollari all’anno. Le vendite di musica digitale, invece, hanno superato le vendite di formati fisici dal 2015, una tendenza destinata a continuare. I servizi di streaming musicale come Spotify e Apple Music in abbonamento sono aumentati di oltre il 60% nel 2017. Se i cd verranno accantonati, tuttavia, Best Buy continuerà a vendere dischi in vinile: le vendite di questo formato hanno raggiunto un livello record nel 2017, rappresentando il 14% di tutte le vendite di album fisici.

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