giovedì, Marzo 28, 2024

Al Festival Ridere la coppia Marini Masiello protagonista di ‘A Terra mia

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Sono Francesca Marini e Massimo Masiello i protagonisti di “’A Terra mia” lo spettacolo di Massimo Abbate e Gaetano Liguori in scena il 18 e 19 agosto al Maschio Angioino per il festival Ridere 2018.

Al festival Ridere 2018 arrivano Francesca Marini e Massimo Masiello, i protagonisti di “’A Terra mia” lo spettacolo di Massimo Abbate e Gaetano Liguori, in scena il 18 e 19 agosto al Maschio Angioino.

Partendo dai ritmi di un teatro moderno capace di affondare le radici nella più antica tradizione popolare partenopea, la commedia musicale “’A terra mia” ripropone  in chiave più che mai attuale i temi che furono della grande Sceneggiata.

Al Festival Ridere la coppia Marini Masiello protagonista di 'A Terra mia

Incarnando l’anima del popolo napoletano e rendendo vivo un genere capace ancora oggi di rappresentare le più  sognanti espressioni di una città che cambia e che spera, lo spettacolo, nel nome della storica formula teatrale inventata da Cafiero e Fumo negli anni Venti, ripercorre in modo schietto e palpitante i chiaroscuri di  chi soffre e piange nascondendo le lacrime dietro le risate.

Diventando un nuovo motivo di speranza per una città che guarda al presente nel nome del suo antico cuore “’A terra mia” scritto da Massimo Abbate e Gaetano Liguori, lo stesso che con la sua regia esalta i tratti di un’ umanità sofferente e ferita, sembra sancire la riscossa di un tipo di rappresentazione teatrale mai assopito nel cuore di tutti i napoletani.

Al Festival Ridere la coppia Marini Masiello protagonista di 'A Terra mia

Prodotto dal Teatro Totò, donando nuova freschezza e vigore alla  Sceneggiata , il lavoro tiene  in vita le contaminazioni di un tipo di spettacolo appartenente alla gente del popolo trasferendo sulle tavole del palcoscenico valori come l’onore, l’orgoglio e la dignità.

Proiettando in scena le immagini di anime dannate che tra passioni e sani principi provano a incarnare quel buono capace di sconfiggere il cattivo nel nome dell’integrità morale e della carnalità, “’A terra mia” fotografa i particolari di una città tristemente dolente, oggi da tutti frettolosamente definita come quella di “Gomorra”.

Richiamando alla mente l’antico plot di “Isso, Essa e ‘O Malamente”, e ponendo al posto del “cattivo” la stessa città, lo spettacolo sulle scene minimali di Tonino Di Ronza presenta i tratti  di una Partenope che cambia ma tuttavia, passionale, romantica e canora.

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