I fratelli Duffer tornano a parlare della quinta e ultima stagione di Stranger Things di cui è già stato rivelato il titolo del primo episodio.
I creatori di Stranger Things, Matt e Ross Duffer, sono tornati a parlare della quinta e ultima stagione della serie Netflix. Nel corso di un panel della domenica sera al Tudum Theatre di Los Angeles, è stato chiesto ai fratelli Duffer se nuove influenze della cultura pop degli anni ’80 daranno forma all’ultima stagione.
“[La stagione] 5, per come la vediamo, è una specie di culmine di tutte le stagioni, quindi ha un po’ di ognuna”, ha anticipato Ross Duffer parlando dell’ultima stagione della serie Netflix. “Penso che quello che stiamo cercando di fare sia tornare un po’ all’inizio, nei toni della prima stagione. Ma anche in termini di scala, è più allineato con ciò che è stata la quarta. Quindi, si spera, abbia un po’ di tutto”.
L’elemento chiave che distingue la quinta stagione dalle altre, secondo Matt Duffer, è che il pericolo in cui si trova il mondo è ora “tutto allo scoperto” – non solo per i giovani della città di Hawkins, nell’Indiana, ma anche per i loro genitori e il resto della loro comunità.
L’ultima stagione di Stranger Things, inoltre, partirà mostrando ai fan un salto temporale “a causa della velocità con cui crescono i giovani protagonisti”. I fratelli Duffer sono stati raggiunti, durante il panel dal regista Shawn Levy, e da alcuni membri del cast come Caleb McLaughlin, Priah Ferguson e Millie Bobby Brown – che è intervenuta virtualmente. Ad apparire sono stati anche Joseph Quinn, Eduardo Franco e Jamie Campbell Bower.
Ross Duffer ha poi confermato che lo staff di sceneggiatori è “passato al secondo” episodio della quinta stagione di Stranger Things, avendo consegnato la prima sceneggiatura a Netflix “un paio di settimane fa” (Stranger Things, rivelato il titolo del primo episodio della quinta stagione).
Nonostante quanto accaduto nella quarta stagione, “c’è ancora un bel po’ da rivelare”, hanno proseguito i fratelli Duffer. “Ma importante quanto il soprannaturale, è che ora abbiamo così tanti personaggi, la maggior parte dei quali è ancora in vita”, ha raccontato ancora il creatore di Stranger Things nell’intervista riportata da DeadLine.
“È importante concludere quegli archi narrativi perché molti di questi personaggi sono cresciuti dalla stagione 1. Quindi, è un atto di equilibrio tra dare loro il tempo di completare i loro archi narrativi e anche risolvere questi problemi e fare le nostre rivelazioni finali”.