venerdì, Marzo 29, 2024

Stadio San Paolo, proposto un impianto di fotovoltaico sul tetto

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“Rifacciamo il tetto dello Stadio San Paolo ricoprendolo con fotovoltaico”, l’assessore Borriello lancia a Energymed il piano per l’efficienza dell’impianto di Fuorigrotta. (nella foto di copetina l’impianto di fotovoltaico del Bentegodi)

Il Comune di Napoli ha un piano per l’efficienza energetica del San Paolo che potrebbe essere realizzata attraverso un grande impianto fotovoltaico sul tetto dello stadio.

Lo ha annunciato l’assessore agli impianti sportivi ed efficienza energetica del Comune di Napoli Ciro Borriello nel corso della giornata inaugurale di Energymed, la mostra convegno sulle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica nel Mediterraneo, partita oggi alla Mostra dove resterà fino al 1 aprile.

 “Nel nostro progetto per lo stadio San Paolo – ha spiegato Borriello – al punto 3 è prevista la rimozione della copertura attuale, perché non è più possibile un passaggio su questo non è più possibile avere una copertura brutta e inefficiente coem quella attuale.

Vogliamo dare una funzione al tetto che sarà quella di recuperare energia attraverso quella enorme superfice. Pensiamo al fotovoltaico ma non solo quello tradizionale. Esistono delle nuove tecnologie, ad esempio ci sono grandi teli che funzionano come accumulatori di energia.

Possiamo lavorare su questo e non a caso lo annunciamo a Energymed, che è sempre foriera di nuove idee in questo settore. Esistono oggi tecnologie fortemente innovative, ci consentono di risparmiare, hanno duttilità e leggerezza e possono essere sfruttate”.Stadio San Paolo Napoli

A Energymed ci sono in mostra le tecnologie più avanzate del settore dell’efficienza energetica e del rispetto dell’ambiente. “Il fotovoltaico su grandi superfici – spiega Antonio Paese, ingegnere di EF Solare Italia, presente ad Energymed ed è il più grosso produttore di energia da fotovoltaico in Italia – è stato già sperimentato nel recente passato con successo ad esempio all’Interporto di Nola, dove tutti i capannoni sono stati ricoperti da pannelli solari che producono energia per alimentare le strutture stesse”.

Borriello ha tagliato oggi il nastro della X edizione della fiera, insieme a Francesco Gagliardi e Michele Macaluso, rispettivamente presidente e direttore di Anea, l’Agenzia Napoletana Energia e Ambiente che organizza la mostra convegno.

All’inaugurazione anche Domenico Marrazzo, consigliere della Città Metropolitana di Napoli; Donatella Chiodo, presidente della Mostra d’Oltremare; Lucio D’Alessandro, rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

La X edizione si è aperta con il convegno “Le opportunità dei finanziamenti nazionali e della nuova programmazione dei Fondi Europei 2014-2020”, in cui esperti del settore hanno illustrato tutte le strade per intercettare parte dei 2,8 miliardi di euro di finanziamenti che l’Unione Europea mette a disposizione nell’ambito della programmazione 2014-20, suddivisi in sei programmi europei, a partire da Horizon 2020.

La macchina di Energymed si è quindi messa in moto.

Nei padiglioni cinque e sei della Mostra d’energymedOltremare, i visitatori e gli operatori del settore hanno trovato diecimila mq di esposizione, 200 aziende specializzate, quindici nazioni presenti e tanti risultati già raggiunti per l’ambiente, l’impresa e l’occupazione con numeri tutti in crescita e visitatori specializzati in aumento.

Tra i risultati ottenuti un processo di internazionalizzazione per le imprese, come sottolineato dal Rapporto 2016 “Green Italy” realizzato da UnionCamere e Symbola, che vede la Campania nella top ten delle regioni per numero d’imprese che hanno investito in prodotti e tecnologie green.

Tra gli incontri della prima giornata spicca il progetto Clean che ha visto proprio ad Energymed il suo Kick-Off: si tratta di un progetto europeo che punta all’efficientamento degli edifici che sono responsabili per il 40% del consumo di energia.

Il progetot Clean punta ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici di almeno il 4% attraverso tecnologia, innovazione e il miglioramento delle politiche per minimizzare l’uso di fonti che emettono anidride carbonica.

Al progetto partecipano oltre alla Campania anche le regioni di Vasternorrland (Svezia), San Sebastián (Spagna), Iasi (Romania), Pays du Cotentin (Francia), Savinjska (Slovenia), North Karelia (Finlandia), Creta (Grecia): a coordinarlo in qualità di leader è la regione irlandese del Donegal.

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