martedì, Aprile 23, 2024

Sondra Radvanovsky al Teatro San Carlo con “Le tre regine” di Donizetti

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Al Teatro San Carlo Le tre regine (i finali dalle opere di Donizetti) interpretati da Sondra Radvanovsky, in programma dal 19 al 22 febbraio; sul podio Riccardo Frizza.

Appuntamento inconsueto e piuttosto interessante con il celebre e affascinante soprano Sondra Radvanovsky, senza dubbio tra le interpreti più acclamate del nostro tempo, che ritorna con grande piacere al Teatro San Carlo sabato 19 febbraio alle 19 e martedì 22 febbraio alle 20 per Le tre regine, un’originale spettacolo proposto in forma di concerto e che presenta le tre scene finali della cosiddetta “Trilogia Tudor” di Gaetano Donizetti: Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux. Non a caso queste tre opere furono composte quando Donizetti era direttore artistico del Teatro di San Carlo dove Roberto Devereux debuttò con grande successo. 

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Sondra Radvanovsky – Soprano

Sul podio Riccardo Frizza, impegnato a dirigere Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo. Maestro del Coro il bravo José Luis Basso.

Nel cast vocale voglio inoltre segnalare Caterina Piva, Martina Belli, Giulio Pelligra, Edoardo Milletti, Antonio Di Matteo e Sergio Vitale (in calce la locandina completa con i rispettivi ruoli).

Con la celebre Anna Bolena Donizetti ebbe grande successo. Successivamente si aprì la leggendaria stagione di Carnevale del 1830-31 al teatro Carcano di Milano, con la celebre disputa lirica fra Donizetti e Bellini, che rispose al trionfo del rivale con La sonnambula, recentemente proposta al Massimo napoletano in forma di concerto dove ha ottenuto un enorme successo. La Bolena racconta l’infelice fine di carriera della seconda moglie di Enrico VIII, che per lei ripudia Caterina d’Aragona e scatena lo scisma d’Inghilterra, e madre di Elisabetta I, in chiave ovviamente innocentista: Anna non ha mai tradito il marito e muore vittima di un tiranno, pagando con la vita l’unica colpa di essersi fatta abbagliare “dal soglio” e di avere perciò rinunciato al suo vero amore.

Maria Stuarda rappresenta ancora una volta un clamoroso caso di censura. L’opera fu commissionata dal San Carlo nel 1834. Per il libretto, tratto da Schiller, Donizetti avrebbe voluto Romani, che però stava abbandonando il teatro per assumere la direzione della Gazzetta Ufficiale Piemontese a Torino e non rispose nemmeno alla sua lettera. Il compositore mise allora alla prova uno studente calabrese diciassettenne, Giuseppe Bardari, al suo primo e ultimo libretto: sarebbe poi diventato un alto funzionario dell’amministrazione borbonica, prefetto di Polizia a Napoli nel 1860 all’arrivo di Garibaldi.

Le primedonne erano Giuseppina Ronzi De Begnis come Stuarda e Anna Del Sere come Elisabetta, e alla prima prova con l’orchestra vennero clamorosamente alle mani. Pare che la Ronzi avesse interpretato in maniera così realistica la feroce invettiva della Stuarda a Elisabetta nel Finale primo (“Figlia impura di Bolena, / Parli tu di disonore? / Meretrice indegna oscena, / In te cada il mio rossore… / Profanato è il soglio inglese, / Vil bastarda, dal tuo piè!”) che la Dal Sere lo prese come un insulto personale.

Donizetti narrò l’episodio in una delle sue lettere più celebri e divertenti, indirizzata al librettista romano Jacopo Ferretti: “Non so se sai che la Ronzi sparlando di me credendomi lunge, diceva: “Donizetti protegge quella p… della Delsere”, ed io risposi inaspettato: “Io non proteggo alcuna di voi, ma p… erano quelle due [le regine, ndr]  e due p… siete voi”. L’opera non andò mai in scena, vietata dal Re Ferdinando II in persona dopo la prova generale, che pure era andata benissimo. Così il debutto della Stuarda si spostò dal ’34 al ’35 e dal San Carlo alla Scala. Merito di Maria Malibran, la primadonna romantica per eccellenza, che aveva sentito le prove dell’opera a Napoli.

Anche Roberto Devereux, su un libretto di Salvadore Cammarano che deriva da quello di Romani per Il conte di Essex di Mercadante, è un titolo napoletano: andò in scena al San Carlo il 29 ottobre 1837. Si scrive Roberto Devereux ma si legge Elisabetta, che è la vera protagonista di quest’opera cupa e sofferta, dove si riflette l’anno forse più doloroso della vita di Donizetti, funestato dalla morte, in rapida successione, del terzo figlio e della moglie Virginia Vasselli. Donizetti lascia la sua casa napoletana in via Nardones, dove aveva vissuto per tanti anni. A conferma di come la vera protagonista dell’opera sia Elisabetta, è a lei che Donizetti affida la scena finale, il momento più alto del Devereux, dove al soprano  viene richiesta un’ampia gamma espressiva.

Teatro di San Carlo
sabato 19 febbraio 2022, ore 19:00
martedì 22 febbraio 2022, ore 20:00 

SONDRA RADVANOVSKY

Le tre regine

FINALI dalle opere di Gaetano Donizetti

Direttore | Riccardo Frizza

ANNA BOLENA (1830)

Libretto di Felice Romani

Ouverture

Atto II, Scena 11 – Finale  

Anna Bolena | Sondra Radvanovsky

Sir Hervey | Edoardo Milletti♭

Lord Rochefort | Antonio Di Matteo

Riccardo Percy | Giulio Pelligra

Smeton | Martina Belli 

MARIA STUARDA (1835)

Libretto di Giuseppe Bardari

Ouverture

Atto II, Scena 6 – Finale

Anna Kennedy | Caterina Piva♭

Maria Stuarda | Sondra Radvanovsky

Roberto, Conte di Leicester | Giulio Pelligra

Giorgio Talbot | Antonio Di Matteo

Guglielmo Cecil | Sergio Vitale 

ROBERTO DEVEREUX (1837) 

Libretto di Salvadore Cammarano

Ouverture

Atto III, Scena 6-Finale

Elisabetta I, Regina d’Inghilterra | Sondra Radvanovsky
Lord Cecil | Edoardo Milletti♭

Sara, Duchessa di Nottingham | Caterina Piva♭

Il Duca di Nottingham | Sergio Vitale

debutto al Teatro di San Carlo

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | José Luis Basso

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