venerdì, Marzo 29, 2024

Serie A: troppi Allegri sul VAR

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Gianmarco Giugliano
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Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

Nell’arco di appena un anno l’allenatore della Juventus ha cambiato totalmente idea sul VAR. Peccato che la sua trasformazione valga solo laddove la Juventus perde.

Si può cambiare idea, è vero! Anzi, in alcuni casi è sinonimo di grande intelligenza riuscire a comprendere le motivazioni degli altri ed a modificare la propria.

Ci sono casi, invece, come quello dell’allenatore della Juve, in cui il cambio di idee è assolutamente fuori da ogni logica o comprensione.

Partiamo dal 2014:

In una intervista Allegri dà un parere assolutamente negativo sulla moviola in campo:

”Sono assolutamente contrario all’uso della moviola in campo, perché non credo che risolverebbe il problema, anzi peggiorerebbe lo spettacolo”.

E fino a qui tutto bene: la sua è una opinione rispettabilissima.

Anzi, con l’utilizzo del VAR lo scorso anno, il 01 ottobre del 2017 ribadisce il concetto dopo Atalanta Juventus: “Così il calcio non è più uno sport”. In quella partita fu giustamente annullato un gol alla Juventus e dato un rigore sacrosanto all’Atalanta. I bianconeri pareggiarono una partita che con la convalida del gol irregolare del 2-0 sarebbe stata chiusa a loro vantaggio senza ombra di dubbi.

Il tecnico rincara la dose sempre dopo la gara con l’Atalanta:  “Abbiamo lasciato due punti, ma continueremo a lottare con Napoli, Inter e Roma per lo scudetto. Non do giudizi, dico solo che se vogliamo far diventare il calcio un non sport allora continueremo a usare il VAR su situazioni soggettive. Poi in primavera gli episodi saranno così determinanti che le gare dureranno 4 ore”.

Cosa significa “situazioni soggettive”? Qualcuno potrebbe darmi una mano? Oppure quali sono le situazioni oggettive? Forse voleva intendere che il VAR veniva chiamato “soggettivamente” dall’arbitro senza tener conto dell’oggettività dell’intervento? Mah! La storia dello scorso campionato ha detto esattamente il contrario: ad un VAR che ha ben funzionato nel girone d’andata (vinto dal Napoli), si è contrapposto un VAR decisamente lasciato all’arbitrarietà degli arbitri nel girone di ritorno. Si è parlato di protocollo, di interpretazioni etc etc, fatto sta che nel girone di ritorno la “centralità” dell’arbitro è tornata di moda ed il VAR è stato usato non negli episodi “oggettivamente” dubbi ma solo in quelli che l’arbitro “soggettivamente” dichiarava dubbi.

Ed ecco i casi di Cagliari, Firenze e del clamoroso errore di Orsato in Inter Juventus che ha dirottato con prepotenza lo scudetto verso Torino.

Il vecchio “brocardo” sempre attuale “in dubio, pro Juve” è tornato prepotentemente di moda e sfido chiunque a trovare episodi sfavorevoli ai bianconeri.

Ma se Allegri avesse mantenuto ben salde le proprie idee, allora non ci sarebbe nulla da ridire. E se qualcuno ha preferito (diciamo così) interpretare il protocollo in modo da ridare all’arbitro prevalenza sulla oggettività della tecnologia, certamente non è colpa di Allegri.

Ma a tutti è noto come il potere bianconero è forte fino alle Alpi e poi si scioglie come neve al sole.

In Europa le cose cambiano

Fioccano le ammonizioni, le espulsioni ed anche i rigori contro i bianconeri.

Ed ecco che all’improvviso come un novello San Paolo fulminato sulla via di Damasco, Allegri cambia idea:

“Abbiamo perso perchè non c’era il VAR”: queste le sue parole dopo Real Juventus.

Ieri sera, inoltre, dopo Valencia-Juventus, Allegri ha detto: “Espulsione Ronaldo? Var avrebbe evitato rosso ingiusto”.

Ma come è possibile? Il VAR in Italia non deve essere applicato ed in Europa sì? Forse la spiegazione è più semplice di ciò che si pensi: quando la Juve subisce un torto, allora il VAR deve essere applicato, al contrario ci si affida alla “sensibilità” (giusto Buffon?) dell’arbitro.

Ora, posso comprendere che allenare una squadra in cui “l’unica cosa che conta è vincere” è estremamente fuorviante sotto il profilo della correttezza “oggettiva” e dei sani valori dello sport, ma cosa può portare un uomo ad essere così illogico ed irrazionale?

E come è possibile che l’intera Lega calcio si sia piegata lo scorso anno alle “lamentele” tutt’altro che velate dei vertici juventini? E cosa sarebbe successo se il Napoli avesse vinto il campionato proprio nell’anno dell’applicazione del VAR?

Molti tifosi juventini affermano che il calcio europeo non vuole che la Juventus vinca.

Se fosse così, allora l’espulsione di Ronaldo (francamente esagerata) avrebbe una sua logica. I vertici europei, capeggiati dal Real Madrid hanno fatto capire al forte attaccante che il suo addio alle merengues non è stato ben digerito e, per farlo, lo hanno espulso senza pietà. Se così fosse, cari tifosi juventini, per voi non ci sarebbero speranze di vincere la Champions finché Ronaldo vestirà la maglia bianconera: vi immaginate lo smacco per il Real se dovesse perdere la Champions proprio ai danni della squadra in cui è andato il portoghese?

Se così fosse, allora non ci sarebbe nessuna differenza rispetto al campionato italiano: è tutto deciso dai vertici ed allora, cari amici bianconeri, mettetevi l’anima in pace perché VAR o non VAR, con Ronaldo o senza, la Champions hanno già deciso di non farvela vincere.

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