martedì, Novembre 18, 2025

Senegalese arrestato muore in carcere Santa Maria Capua Vetere: “Vogliamo la verità”

La Procura dispone l’autopsia: da chiarire le cause del decesso del 35enne nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’avvocato: “Vogliamo sapere se i farmaci somministrati fossero compatibili”. Amici e associazioni chiedono verità.

È morto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 35enne senegalese Sylla Mamadou, arrestato appena giovedì scorso dalla Polizia di Stato con le accuse di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Sylla, sarto presso l’azienda di moda Isaia&Isaia di Casalnuovo di Napoli, viveva a Casagiove insieme alla compagna italiana. Secondo la ricostruzione della Polizia, la mattina del 25 settembre si sarebbe recato alla stazione ferroviaria di Caserta in evidente stato di agitazione. Qui avrebbe aggredito un uomo, colpendolo con un pugno e sottraendogli il cellulare, e subito dopo anche un’anziana.

Sul posto sono intervenuti tre agenti della Polfer, che lo hanno bloccato riportando delle lesioni. Sylla è stato condotto all’ospedale di Caserta per le prime cure, poi negli uffici della Polizia ferroviaria e infine trasferito nel penitenziario sammaritano, dove è deceduto in cella a poche ore dall’arresto.

La vicenda è ora al vaglio della magistratura: la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso. L’avvocato della famiglia, Clara Niola (foro di Napoli Nord), sottolinea i dubbi legati alla gestione sanitaria:

“Sappiamo soltanto che a Sylla sono stati somministrati più farmaci a breve distanza di tempo. È necessario accertare se quelle somministrazioni fossero appropriate e compatibili. Ci affidiamo alla giustizia e confidiamo nell’operato della Procura”.

Il decesso ha scosso quanti conoscevano il giovane. Mimma D’Amico, responsabile del Centro sociale ex Canapificio di Caserta, che nel 2018 aveva seguito Sylla nel percorso di integrazione, ricorda la sua storia:

“Era riuscito a costruirsi una vita qui, lavorava come sarto, era fidanzato con una ragazza italiana che oggi è sotto choc. In appena 24 ore tutto si è spezzato. Siamo distrutti, vogliamo la verità”.

La convalida dell’arresto, prevista per ieri, non si è tenuta proprio a causa del decesso. Restano aperti tutti gli interrogativi su cosa sia accaduto in quelle poche ore che separano l’arresto di Sylla dalla sua morte.

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