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San Montano a Ischia: il mistero di migliaia di gamberetti morti sulla spiaggia

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Maria Sordino
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Maria Sordino - cura la pagina della sanità, sociale, attualità, è laureata in Scienze Biologiche, scrittrice.

Spiaggia di San Montano a Lacco Ameno (Ischia), trovati migliaia di gamberetti morti. La Guardia Costiera invita a non mangiarli e spiega il mistero di questo fenomeno.

Aggiornamento in data 14 gennaio 2019 – ore 19,00

Nota della Capitaneria di Porto di Napoli

In relazione all’evento di spiaggiamento di alcuni esemplari di crostacei nella Baia di San Montano dell’Isola di Ischia, la Guardia Costiera, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli e del Reparto Ambientale Marino, attivato, sin dalle prime notizie sull’evento, dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ha completato le operazioni di monitoraggio del litorale campano che hanno confermato come il fenomeno sia circoscritto al luogo di primo ritrovamento.

In aggiunta, le prime analisi condotte dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, in collaborazione con il Prof. L. Guglielmo dell’Università di Messina, hanno permesso di identificare con certezza che si tratta di crostacei adulti, di circa 5 cm, appartenenti alla specie Meganyctiphane norvegica, meglio conosciuta come il krill del Mediterraneo, che solitamente formano grossi banchi durante il loro ciclo riproduttivo.

Questi organismi sono tipici di ambienti profondi e sciamano nuotando lungo la colonna d’acqua, raggiungendo di notte gli strati più superficiali per alimentarsi. Lo spiaggiamento che si è potuto osservare è un fenomeno anomalo ed episodico, dovuto a particolari condizioni di corrente ascensionale capaci di catapultare sulla riva tali crostacei.

I ricercatori stanno approfondendo le analisi sugli organismi e sull’acqua di mare per escludere qualsiasi dubbio su possibili effetti derivanti dall’inquinamento.

Allo stato attuale, appare improbabile, infatti, tale ipotesi in quanto non è stato rilevato un analogo spiaggiamento per altri organismi sensibili. E’ bene ricordare, comunque, che questa specie di crostacei non è commestibile per l’uomo a causa dell’elevata concentrazione naturale di fluoro.

E’ opportuno sottolineare, inoltre, che tali organismi rappresentano un ottimo cibo per i suoi predatori naturali, come la balenottera comune che si alimenta solitamente nelle acque del canyon di Cuma.

I ricercatori non ravvisano nessun legame con lo spiaggiamento del capodoglio dello scorso 24 dicembre 2018, né con altri fenomeni verificatisi a Napoli nei
giorni scorsi.

La Guardia Costiera, in stretta collaborazione con la Stazione Zoologica e con gli altri Enti preposti, continuerà ad effettuare il monitoraggio delle aree costiere
nell’ambito della propria attività d’Istituto per la vigilanza e la tutela dell’ecosistema marino.

Ieri migliaia di gamberetti sono stati trovati morti sul litorale sabbioso di San Montano a Lacco Ameno (Ischia).

E’ così scattato l’allarme della Guardia Costiera che ha invitato la popolazione a non mangiarli, non essendo al momento note le cause di quanto accaduto.

Intanto si indaga sulle possibili cause di un evento all’apparenza inspiegabile. Sul posto i biologi della Stazione Zoologica Anton Dohrn hanno proceduto al prelievo di alcuni campioni per accertare le cause del fenomeno. Nei prossimi giorni si dovrebbero conoscere i risultati delle analisi relative ai campionamenti. 

San Montano a Ischia: il mistero di migliaia di gamberetti morti sulla spiaggia

Allo stato attuale l’evento sembra circoscritto alla sola spiaggia di San Montano ma la Guardia Costiera ha in corso verifiche al fine di accertare se il fenomeno sia presente anche su altri versanti dell’isola” spiega il tenente di vascello, Andrea Meloni che raccomanda “vivamente di evitare il prelievo degli stessi al fine di consumo umano, non essendo note le cause del fenomeno“.

Non è la prima volta

A febbraio dello scorso anno un fenomeno simile si verificò a Metaponto. In quell’occasione, una quantità notevole di questi crostacei di piccola taglia occupò un lungo tratto di spiaggia nella zona centrale della località turistica. Il fenomeno fu registrato in seguito ad una forte mareggiata, che venne ritenuta la causa dell’evento. 

Nel 2013 il fenomeno si verificò invece sulla spiaggia cilena di Coronel Town. In quel caso però fu data un’interpretazione diversa all’evento: in prossimità del punto del ritrovamento erano in funzione due centrali termoelettriche di una compagnia elettrica cilena, che per raffreddare gli impianti risucchiavano grosse quantità di acqua che veniva poi nuovamente rilasciata in mare. Il brusco innalzamento della temperatura del mare vicino alla costa avrebbe causato la morte dei gamberetti che furono poi trascinati a riva dalla corrente.

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