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Obesità: in Campania il 47% della popolazione è in sovrappeso

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L’obesità in Italia ha un costo sanitario elevatissimo di circa 2,5 miliardi di euro ogni anno, molto di più di quello del tabacco e dell’alcool messi insieme.

di Chantal Collaro – Il 10 ottobre è stata celebrata sull’intero territorio nazionale l’Obesity Day, la giornata di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso promossa dal 2001 dall’ADI, l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. 120 centri di dietetica sono stati allestiti nelle principali piazze della penisola ai quali hanno partecipato più di 500 specialisti in modo da offrire ai cittadini dei colloqui gratuiti di informazione, delle consulenze nutrizionali e di valutazione dell’indice di massa corporea (rapporto tra peso e quadrato dell’altezza). Inoltre, 18 eventi pubblici sono stati programmati nei centri delle città e nelle scuole. A Napoli, l’edizione 2017 curata dalla Prof.ssa Maria Pina Mollica, Direttrice Corso di Perfezionamento in Igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere all’Università Federico II di Napoli, è stata dedicata alla Dieta Mediterranea Regionale.

obesitàOgni anno in Italia, 57mila persone muoiano seguito ad una patologia legata al sovrappeso e l’obesità che vengono definiti tecnicamente come “un anormale o eccessivo accumulo di grasso“. Le persone obese hanno più probabilità di sviluppare il diabete, delle malattie cardiologiche, renali, respiratorie, ostio-articolari gravi o tumori. “L’obesità, è bene ricordarlo, abbrevia la vita di circa un terzo”, rammenta il Dottor Cristiano Giardiello, responsabile delle attività chirurgiche del P.O. Pineta Grande e coordinatore del Centro per il Trattamento Integrato dell’Obesità di Napoli.

Secondo il Rapporto Passi 2012-2015 del Ministero della Salute, la regione italiana che detiene il triste record di obesi è la Campania.  Sempre secondo lo studio, il 47% dell’intera popolazione campana è in sovrappeso, cioè con un indice di massa corporea superiore a 25 e il 18% è colpita da obesità grave. Dato più allarmante, i bambini e i giovani sono sempre di più colpiti da questo fenomeno legato principalmente a brutte abitudini alimentari e alla sedentarietà. Inoltre, sul piano emotivo e sociale l’obesità può causare disagi seri tra i più giovani. Infatti, i bambini e ragazzi obesi sono più soggetti a l’esclusione e di conseguenza a rischio di abbandono scolastico. Il Dottor Giardiello commenta a tal proposito: «La Campania è ormai da anni maglia nera sotto questo punto di vista, e le cose pare stiano addirittura peggiorando. Se si guarda agli adolescenti, il dato è addirittura drammatico. obesitàTra i giovanissimi il picco di obesità è del 23%, quindi più che tra gli adulti». All’occasione dell’Obesity Day, il presidente del Ceinge, il Centro di ricerca sulle biotecnologie avanzate, Pietro Forestieri, ha insistito sul fatto che l’obesità genera anche un elevatissimo costo sociale a carico del servizio sanitario nazionale.: “Oggi investire in centri anti-obesità vuol dire programmare un risparmio di spese che presto non saranno più sostenibili”. Per gli “obesi”, i “gravemente obesi” e i “molto gravemente obesi”, la spesa sanitaria aumenta, rispettivamente, del 18%, 40% e il 51% rispetto ai normopeso.

Al convegno Alfa Omega che si è tenuto ieri, è stato presentato il progetto di alcuni clinici campani di medicina generale, endocrinologia, chirurgia bariatrica e psichiatria, su un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per la cura dell’obesità. Nelle prossime settimane verrà presentato agli interlocutori regionali al fine di impostare una migliore gestione della patologia da parte di tutte le professionalità interessate.

Infine, ricordiamoci che quando mangiamo di più, dobbiamo smaltire di più mantenendoci sempre attivi. Se assumiamo quantità di cibi elevate rispetto alle nostre necessità energetiche tendiamo ovviamente ad ingrassare. Una vita attiva e una corretta alimentazione ci aiutano a mantenerci in forma senza dover fare troppe rinunce.

 

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