sabato, Aprile 20, 2024

Salerno, 14 arresti per corruzione in atti giudiziari: tutti interrogati

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Salerno: gli sviluppi dell’inchiesta che ha portato a 14 arresti per corruzione in atti giudiziari (che vedono coinvolti anche due giudici tributari).

Il quotidiano “Il Mattino” ha evidenziato gli sviluppi successivi ai 14 arresti (tra cui anche due giudici tributari) per corruzione in atti giudiziari.

Secondo l’accusa, gli indagati (tra cui figurano anche due dipendenti amministrativi, sei imprenditori, quattro consulenti fiscali e un avvocato) incassavano tangenti (che nelle intercettazioni sono definite “mozzarelle”) fino a 30mila euro, intascate anche in ascensore, per condizionare, a favore di imprenditori che li avevano corrotti, l’esito di accertamenti tributari avviati dopo gli accertamenti e le segnalazioni dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.

Nel corso di vari interrogatori, quasi tutti gli indagati hanno ammesso gli addebiti precisando ciascuno il proprio ruolo. Anche i consulenti, quelli che di fatto non hanno mai avuto un ruolo operativo, hanno dichiarato di essersi resi conto di ciò che stava accadendo e del giro di mazzette.Salerno, 14 arresti per corruzione in atti giudiziari: tutti interrogati Nella tarda serata di giovedì, c’è stato l’interrogatorio di Salvatore Sammartino, dipendente della segreteria della commissione tributaria regionale, che avrebbe avuto, secondo la procura, un ruolo di trait d’union tra imprenditori e giudici. Sammartino ha ammesso di aver avuto il compito di contattare le aziende che avevano avuto problemi con l’Agenzia delle entrate e di aver partecipato anche alla divisione delle mazzette.

Pur spiegando il proprio ruolo, lo stesso Sammartino ha però accusato il suo collega, Giuseppe Naimoli, di essere il vero e proprio “organizzatore” del sistema.

Molti degli indagati hanno avanzato richiesta di scarcerazione e un’attenuazione della misura con gli arresti domiciliari.

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