giovedì, Marzo 28, 2024

Salerno, morì di epatite dopo trasfusione: maxi risarcimento ai familiari

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il Tribunale di Salerno riconosce 450mila euro per danni agli eredi di una donna, morta dopo il contagio da epatite C conseguente alla somministrazione di una trasfusione infetta, avvenuta nel 1983 all`ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D`Aragona.

La corte d`appello di Salerno ha condannato l`Asl di Salerno a risarcire la somma di 450mila euro agli eredi di una donna, morta dopo il contagio da epatite C conseguente alla somministrazione di una trasfusione infetta, avvenuta nel 1983 all`ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D`Aragona.

Si tratta di una vicenda risalente agli anni `80 allorquando, in alcuni casi, vennero effettuate trasfusioni provenienti da sacche di sangue i cui donatori non erano stati testati in maniera approfondita. Le conseguenze fisiche, tuttavia, sono emerse solo dopo svariati anni, essendo danni cosiddetti lungo-latenti, quando i pazienti, purtroppo, hanno scoperto di essere ammalati di HCV o HIV.

L`avvocato Pasquale Berna, del foro di Nocera Inferiore ed esperto in colpa medica, che ha difeso la donna danneggiata e, dopo la sua morte, i suoi eredi, spiega: “In questo tipo di cause, nella stragrande maggioranza dei casi, viene condannato il Ministero della Sanità per non avere adottato le misure idonee a prevenire ed impedire la trasmissione di malattie mediante il sangue infetto”.

“In questo caso, invece, la corte d`appello di Salerno, nella persona del presidente dottoressa Crespi, accogliendo totalmente la tesi di parte attrice, ha riconosciuto un’ulteriore responsabilità nell`operato dell`Ospedale di Salerno, già all`epoca centro trasfusionale, per non aver effettuato i dovuti controlli sulle sacche di sangue e per aver somministrato una trasfusione non necessaria senza, peraltro, acquisire il consenso della paziente. È bene precisare che oggi, fortunatamente, ci sono severi protocolli da seguire nella raccolta di sangue e i controlli sui donatori danno massima sicurezza”.

L`avvocato Berna continua: “Sono molto soddisfatto per questo risultato ma anche amareggiato perché non l`ho potuto condividere con la diretta interessata che purtroppo non è sopravvissuta alle plurime patologie post contagio”.

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