Tensioni stamattina all’alba, al centro di Roma, durante lo sgombero di circa 100 migranti che si erano accampati da sabato nei giardini di piazza Indipendenza. 

di Chantal Collaro – Dall’ottobre 2013, oltre 500 migranti, per la maggior parte di nazionalità etiope ed eritrea, occupavano abusivamente il Palazzo romano Curtatone, ex sede della Federconsorzi e dell’Ispra, tra la via Curtatone e la piazza Indipendenza. Sabato scorso, sono state avviate le operazioni di sgombero. Ieri si è tenuto un vertice in Prefettura per trovare nuovi alloggi per gli immigrati. Nel pomeriggio, il Comune di Roma aveva offerto dei posti letto nella zona Torre Maura e Boccea, soluzione però respinta dagli interessati. Alcuni degli occupanti possedevano delle bombole di gas e bottiglie incendiarie, informata la Questura di Roma, hanno deciso per sicurezza di ordinare stamattina l’evacuazione dei circa 100 migranti che si erano riparati nei giardini della piazza Indipendenza. All’arrivo, le forze dell’ordine sono state aggredite con lanci di sassi, bottiglie e bombolette di gas al peperoncino. La polizia ha risposto utilizzando l’idrante in modo da evitare che venissero accesi fuochi. Durante lo scontro con le forze dell’ordine, i migranti si sono dispersi nelle strade limitrofe alla stazione Termini e principalmente sulla piazza Indipendenza. I poliziotti in tenuta anti sommossa sono immediatamente intervenuti per liberare la piazza occupata. Tra gli immigranti c’erano delle donne che erano state sgomberate sabato dal palazzo di via Curtatone. “L’intervento – spiega la Questura – si è reso urgente e necessario dopo il rifiuto di ieri di accettare nuovi alloggi offerta dal Comune di Roma, ma soprattutto per le informazioni di alto rischio pervenute, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie. L’ uso dell’idrante ha evitato che venissero accesi fuochi e liquidi infiammabili“.