Presentato il ricco calendario del Festival delle Ville Vesuviane – “L’età del Miglio d’Oro – Radici e Identità” in programma dal 4 al 27 luglio 2025. Primo appuntamento il 4 luglio con l’eleganza vocale di Mario Biondi.
Nel cuore di un’estate che si annuncia luminosa di arte e memoria, si rinnova il rito culturale del “Festival delle Ville Vesuviane”, giunto alla sua XXXVI edizione.
Il festival è stato presentato durante un’affollata conferenza stampa a Villa Campolieto. Moderati dall’attrice Rosaria De Cicco a parlare della manifestazione sono intervenuti: il direttore artistico Bruno Tabacchini; il presidente, Gennaro Miranda e i componenti del Consiglio di Gestione della Fondazione Ente Ville Vesuviane e ancora, il presidente della VI municipalità Alessandro Fucito, il sindaco di Torre del Greco Luigi Mennella, l’assessore del Comune di Ercolano Carmela Saulino, il vicesindaco di San Giorgio a Cremano Pietro De Martino e la Consigliera del Comune di Portici Martina Albo.
Il tema scelto, “L’età del Miglio d’Oro – Radici e Identità”, non è solo un titolo, ma una dichiarazione d’intenti: il festival si propone come un atto d’amore per i luoghi e le anime che hanno scritto, e continuano a scrivere, la storia culturale del Golfo. Tra le nobili architetture di Villa Campolieto, Villa Vannucchi, Villa Mascolo, Palazzo Vallelonga e Palazzo Bisignano, si snoda un programma intenso, raffinato, ricco di voci e visioni. Per il pubblico, un viaggio tra storia, bellezza e contemporaneità con un cartellone, ricco e composito, pronto ad abbracciare generi e linguaggi diversi.
“Un appuntamento- ha detto il presidente Gennaro Miranda– che si conferma cuore pulsante della vita culturale del nostro territorio. Quest’anno con il tema L’età del Miglio d’oro- Radici e identità, celebriamo le Ville Vesuviane non solo come capolavori architettonici ma come simboli vivi di una storia e di un’identità che uniscono il nostro passato al presente”.
“Restituiamo- ha aggiunto il direttore generale Roberto Chianese– questi straordinari spazi monumentali alla loro fruizione originaria, quella di essere luoghi abitati dalla vita, dalla creatività, dall’incontro tra le persone”.
“Cultura e tradizione – ha affermato il direttore artistico Bruno Tabacchini– testimoniano che spesso, per crescere, per andare avanti, bisogna voltarsi indietro per essere sempre in contatto con la nostra terra e per incontrare i nostri maestri, solo in questo modo potremo proiettarci nella contemporaneità, nelle arti teatrali e musicali, nella danza, guardando a un futuro identitario senza il quale dominerebbe un globalismo impersonale”.
Si parte il 4 luglio con l’eleganza vocale di Mario Biondi, che inaugura la rassegna a Villa Campolieto con un concerto intimo e rinnovato, accompagnato da una formazione inedita di altissimo livello. Il giorno seguente, il 5 luglio, debutta in prima nazionale il raffinato Neapolitan Hamlet Suite di Antonio Piccolo, un “Amleto” in lingua napoletana, sostenuto da una colonna sonora elettronica dal vivo, capace di coniugare arcaico e contemporaneo.
Il 6 luglio segna un doppio appuntamento teatrale e coreutico. In scena prima l’esilarante Infinito Petito con la burletta Don Felice Sciosciammocca, firmata e interpretata da Roberto Capasso, poi la danza si impossessa del palco con Kiss me Kate ovvero La Bisbetica Domata, rivisitazione in teatro-danza dell’opera shakespeariana a cura della Compagnia Il Balletto del Centro.
Il 9 luglio, ancora a Villa Campolieto, Luca De Fusco porta in scena l’attesissimo Edipo Re con Luca Lazzareschi e Manuela Mandracchia, mentre in contemporanea, al vestibolo di Villa Vannucchi, va in scena Pino Daniele Opera, raffinato omaggio orchestrale diretto dal maestro Paolo Raffone con Michele Simonelli e un ensemble di storici collaboratori del grande cantautore partenopeo tra cui Rosario Iermano, Ernesto Vitolo, Antonio Onorato, Roberto Giangrande e Jerry Popolo.
Il 10 luglio, sempre a Villa Campolieto, si replica Edipo Re e, in parallelo, a Villa Vannucchi, Francesco Paolantoni diverte con Pierino e il lupo in jazz, favola musicale firmata da Igor Caiazza, con un ensemble jazzistico di prim’ordine. L’11 luglio, tornando a Villa Campolieto, Massimo Andrei conduce il pubblico nei territori dell’oralità popolare con Cunt atto, tra favole antiche e ironie contemporanee.
La sera del 12 luglio brilla con la voce di Simona Molinari, accompagnata dall’Orchestra della Magna Grecia, per un concerto colto, emotivo, giocato tra swing, jazz e melodie internazionali. Il giorno dopo, 13 luglio, torna Infinito Petito con Tre surice dint’a no mastrillo e la danza prosegue con Che suonno, poetico viaggio onirico della compagnia Fit&Dance con Nello Longobardi.
Il 15 luglio, si accendono i riflettori su Il Fuoco di Pound, testo di Roberto Russo, regia di Fabrizio Bancale e interpretazione di Gigi Savoia, Francesco Maria Cordella e Graziano Purgante per un’indagine scenica sulla figura controversa del poeta. Il giorno successivo, 16 luglio, si spara a colpi di parole e futurismo con Spariamo! di Corrado Veneziano, viaggio sonoro e visionario dentro il pensiero di Tommaso Marinetti, accompagnato dall’attore Marco Prosperini e dalla nipote del famoso futurista Francesca Barbi Marinetti.
Il 17 luglio, il Concerto delle Due Sicilie – con Patrizio Trampetti, Alfio Antico e Jennà Romano – ci porta nel cuore della fusione musicale tra Sud e Mediterraneo. Il 18 luglio, è la volta di NeaCo’, progetto musicale che reinventa la canzone napoletana in chiave globale. Il 19 luglio, a Palazzo Bisignano, Ciro Sciallo propone il suo recital poetico Tra le rughe del mio cuore, testimonianza intensa di parole e canzoni.
Il 20 luglio, si torna all’intramontabile Petito con Tre surice dint’a no mastrillo, con la regia di Riccardo Citro mentre la danza torna regina con il Gran Galà della Danza a cura della compagnia Almatanz, per una serata di virtuosismi e grandi classici. Il 22 luglio, Pako Loffredo presenta Nessuno, un lavoro multidisciplinare che attraversa mito, esilio e memoria con Ingrid Sansone e Giorgio Pinto, mentre il 23 luglio, Cloris Brosca e Gianni De Feo danno vita a La rosa non ci ama, dramma musicale su Carlo Gesualdo e Maria D’Avalos di Roberto Russo.
Il 24 luglio è dedicato alla figura storica di Lucia Migliaccio, duchessa e regina, raccontata a Palazzo Vallelonga in un monologo di Massimo Andrei e con una installazione da Antonella Romano, e alla musica di Roberto Colella, che a Villa Mascolo si esibirà con gli Ondanueve Strings e le ritmiche di Michele Maione.
Il 25 luglio, il racconto teatrale si fa epico con Il canto del mare di Maurizio De Giovanni, omaggio a Camilleri con Marco Zurzolo, Rosaria De Cicco, Paolo Cresta, Marianita Carfora ed Enzo Grimaldi. Il 26 luglio, a Villa Mascolo, chiude la sezione musicale uno dei giganti della scena napoletana, Peppe Barra, in concerto con i suoi storici musicisti, tra tradizione, innovazione e travolgente teatralità.
Gran finale a Villa Campolieto il 27 luglio: Na campagnata ‘e tre disperate, nuova incursione nell’universo di Petito, con regia di Riccardo Citro, precede la prima nazionale di danza Il sogno di Pulcinella della Compagnia Nazionale di Balletto con la coreografia di Luigi Martelletta, affresco simbolico tra realtà storica e visione onirica.
Così, dal 4 al 27 luglio, il “Festival delle Ville Vesuviane” sarà ancora una volta palcoscenico di storie, sogni e identità, specchio di una Napoli che non smette di interrogare il tempo e di raccontarsi con la lingua plurale dell’arte. Cerniera tra creatività e territorio, con il teatro che si fonde con la musica, la danza e la parola, le Ville del Miglio d’Oro saranno non solo scenari di rappresentazione, ma protagoniste attive di un dialogo con il presente.