mercoledì, Aprile 24, 2024

Schifone: il Decreto Cura Italia, non cura gli Artisti e non salva i Teatri

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Coronavirus, Luciano Schifone: “Il Decreto Legge Cura Italia è assolutamente insufficiente nei confronti del mondo dello Spettacolo”.

Ancora in prima linea sul fronte dello spettacolo alla luce della tragica situazione coronavirus, Luciano Schifone, ha dichiarato: “Il Decreto Legge cosiddetto Cura Italia, mostra molte carenze in generale rispetto ai lavoratori autonomi ed alle micro imprese,ma in particolare si dimostra assolutamente insufficiente nei confronti del mondo dello Spettacolo”.

“A prescindere dalla esiguità dello stanziamento di appena 130 milioni per tutta l Italia– ha ribadito l’esponente della Direzione Nazionale di FdI ed delegato allo spettacolo dell ex Pres Caldoroil decreto non tiene conto del fatto essenziale che, mentre per altre categorie il periodo di fermo delle attività può essere calcolato, come fa il Governo, in 9 settimane, per lo spettacolo bloccare le recite e le attività a metà Febbraio significa far saltare mezza stagione artistica, dunque più che dimezzare il reddito annuale dei lavoratori e delle imprese!

Dunque non è pensabile il fondo di spesa in conto corrente (80 milioni) possa permettere la sopravvivenza di oltre 200mila lavoratori dello spettacolo fra attori, artisti, cantanti, musicisti, ballerini, circensi, tecnici artigiani ed altri. Così come altra lacuna é da registrare rispetto alle strutture dello spettacolo, ovvero Teatri, sale concerti e cinematografiche, circhi itineranti.

Sotto questo aspetto del danno vivo dei costi di gestione, dai fitti alle utenze alle manutenzioni, tutti costi in passivo, nulla è previsto nel decreto legge che quindi, alla fine, non ‘cura’ gli artisti e non ‘salva’ i teatri e le sale ma condanna ad una difficile sopravvivenza tutto il mondo dello spettacolo.

Anche per questo FdI sollecita la Regione, che ha fondi e competenza per materia, ad assumere, di concerto con le associazioni più rappresentative, misure concrete per garantire gli operatori e sostenere le imprese che reggono le strutture dello spettacolo”.

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