giovedì, Marzo 28, 2024

Elezioni, Salvini: “Sì a Tajani o Draghi premier. Inciuci? Mi fido di Berlusconi”

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Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il leader della Lega sorprende tutti sulla questione premier. E rilancia il programma: “Sono 100 miliardi in meno per lo Stato e 100 in piu’ per gli italiani”.

“Io rispetto i patti. Se Forza Italia prende un voto più di noi, sceglie il presidente del Consiglio. E purché accetti il programma che abbiamo firmato tutti, non ci sono veti”. A meno di due settimane dalle elezioni 2018, Matteo Salvini sorprende tutti. E tramite una intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale parla della possibilita’ di vedere persino uno tra Tajani e Draghi nel ruolo di premier. Ovvero uno tra il presidente del Parlamento europeo e il presidente della Bce. Che lui stesso aveva definito come un nuovo Mario Monti. “Se sceglie Forza Italia sceglie Forza Italia. Ripeto, se condivide il programma, non ci saranno problemi”.

Salvini: "Sì a Tajani o Draghi premier. Inciuci? Mi fido di Berlusconi"Ma allora perche’ Salvini stesso insiste nel dire che sarà lui il premier? “Appunto perché non è affatto detto che FI prenda quel voto in più. Siamo vicini, ma ci sono tanto indecisi che sento hanno fiducia in noi. Conto che questo diranno i voti veri”. I voti veri che potrebbero anche cnon far emerge una maggioranza. In quel caso c’e’ gia’ chi parla di possibili intese tra partiti per trovare un accordo. Anche con il Movimento 5 Stelle“Assolutamente no. I mega-accordi, gli inciuci non mi interessano. La Lega non partecipa a nessun tipo di governo con altri”. Neanche con Renzi. E in questo senso “mi fido di Berlusconi. Anche perché si è bruciato abbastanza con Monti e con Letta e non credo proprio che ci voglia riprovare”.

“La priorita’ – spiega Salvini – e’ far tornare la gente a lavorare. Con la tassa unica, l’abolizione della legge Fornero, la cancellazione degli studi di settore, spesometri, redditometri, con un Paese federale che garantisce più efficienza e meno sprechi. Poi c’è il tema della sicurezza e dell’immigrazione. È chiaro che in un mese non risolveremo tutti i problemi, però abbiamo chiaro in testa come muoverci. Sono 100 miliardi in meno che entrano nelle casse dello Stato e 100 miliardi in più nelle tasche degli italiani”.

“Attuando i costi standard uguali per tutte le regioni – continua Salvini –, solo nella sanità risparmiamo 15 miliardi; stando bassi, sulla pace fiscale tra gli italiani ed Equitalia in due anni si recuperano 50 miliardi di euro di cartelle esattoriali. Soprattutto, però, la gente torna a lavorare e a pagare le tasse sul reddito: il nostro obiettivo – conclude – e’ rimettere in circolo quel denaro che negli ultimi anni è stato tolto agli italiani”.

 

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