giovedì, Marzo 28, 2024

Piede diabetico, interventi con nuova tecnica nella chirurgia vascolare

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Patrizia Zinno
Patrizia Zinnohttps://www.2anews.it
Patrizia Zinno è biologa nutrizionista napoletana e ha lavorato per circa 20 anni presso centri di Diabetologia, di Dialisi, Ematologia e Chimica Clinica. Ora insegna Scienza e Cultura dell’Alimentazione nella Scuola Alberghiera di Scampia.

Alla Clinica Salus di Battipaglia passi avanti nella chirurgia vascolare con nuovi interventi per il piede diabetico e per le ulcere e ferite “difficili”.

Presso l’Unità Funzionale di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare della Casa di Cura “Salus” di Battipaglia, Responsabile il Dott. Adolfo Crinisio, sono stati effettuati di recente, interventi che aprono nuove frontiere nella cura del piede diabetico e nella cura e gestione di ulcere e ferite “difficili” degli arti inferiori, anche nei pazienti affetti da ischemia cronica critica, utilizzando la Medicina o Chirurgia Rigenerativa.

Piede diabetico, interventi con nuova tecnica nella chirurgia vascolare Le ferite “difficili”, definite acute e croniche, spontaneamente o con l’aiuto di specialisti, tendono a guarire lentamente e con difficoltà e possono essere ulcere “vascolari” (arteriose, venose o miste), ulcere diabetiche o in piede diabetico, ulcere post-traumatiche, ulcere in pazienti con immunopatie, ulcere da complicanze chirurgiche, da infezioni locali o da altre cause.

In tutti questi casi, spiega il Dott. Crinisio, i tessuti colpiti hanno scarsa capacità di autoguarigione e l’ausilio di quella che oggi viene definita “Medicina Rigenerativa” risulta fondamentale nell’armamentario terapeutico disponibile per la cura e la risoluzione di lesioni altrimenti difficilmente trattabili e destinate talora ad esiti infausti quali amputazioni maggiori o minori”.

La “Medicina e Chirurgia Rigenerativa” sfrutta la capacità biologica di alcune cellule dell’organismo di invertire i processi degenerativi avviando processi di autoriparazione e autorigenerazione dei tessuti danneggiati.

Le lesioni cutanee croniche interessano nel nostro Paese moltissime persone,1 paziente su 7,  specie oltre i 65 anni, e hanno un forte impatto socio-economico e nella spesa del Servizio Sanitario Nazionale.

Piede diabetico, interventi con nuova tecnica nella chirurgia vascolare Tra i pazienti recentemente trattati con questa tecnica ci sono due casi di interesse particolare. Il primo è un paziente affetto da lesioni croniche inveterate e ischemia critica non rivascolarizzabile degli arti inferiori, cardiopatia ischemica con pregressi by-pass coronarici ed esiti di ictus cerebri. In tale caso si è sfruttata la capacità di due tipi di cellule dell’organismo (cellule mononucleate e cellule mesenchimali) di contribuire alla rigenerazione tissutale e alla riparazione e guarigione delle lesioni di cui il paziente era affetto.

Dettagli dell’intervento

“Si è proceduto infatti dapprima al prelievo di cellule mononucleate concentrate da sangue periferico dello stesso paziente mediante un sistema a filtrazione elettrostatica selettiva, – spiega il dott. Crinisio – eliminando le cellule pro-infiammatorie e, dopo aver effettuato una “toilette chirurgica” della lesione, si è proceduto ad infiltrazioni profonde col preparato sia attorno alla lesione sia lungo il decorso dell’arteria più prossimale alla lesione (angiosoma).

Tali cellule inoculate, – continua – rilasciano alte quantità di citochine e fattori di crescita, ottenendo effetti angiogenici (formazione di nuovi vasi sanguigni), effetti trofici (riparazione dei tessuti) differenziandosi e richiamando cellule staminali residenti, effetto immunomodulante (polarizzando i macrofagi dalla fase infiammatoria a quella rigenerativa). Successivamente si è prelevato del tessuto adiposo che è stato sottoposto a processazione, per ottenere delle cellule mesenchimali autologhe vitali in grado di promuovere una guarigione dei tessuti, che viene inoculato dentro la lesione”.

Piede diabetico, interventi con nuova tecnica nella chirurgia vascolare

Nel secondo caso il paziente risultava invece affetto da diabete mellito e da una estesa perdita di tessuto in sede dorsale di piede con esposizioni tendinee e scarsa tendenza alla guarigione, il che avrebbe comportato con alta probabilità l’amputazione dell’avampiede.

Come nel caso precedente, si sono utilizzate delle cellule da inserire nella lesione insieme a cellule collagene e silicone per protezione e dopo qualche settimana sono stati riscontrati miglioramenti. In entrambi in casi il ricorso alla Medicina e Chirurgia Rigenerativa rappresenta un importante fattore di innovazione nell’armamentario terapeutico per lesioni altamente difficili e complesse, contribuendo alla guarigione delle stesse anche in pazienti critici.

Piede diabetico, interventi con nuova tecnica nella chirurgia vascolare

Tale ulteriore successo terapeutico si aggiunge alle già consolidate procedure di Chirurgia innovativa mini-invasiva e di Chirurgia Ibrida, presso la U.F. di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare della Casa di Cura Salus di Battipaglia, sia nell’ambito delle patologie aneurismatiche, sia delle patologie arteriose che venose degli arti.

E tale tipologia di interventi, altamente svariati e complessi, è resa possibile presso la U.F. di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare.

Il Diabete è una patologia cronica con serie complicanze

Il Diabete è una patologia in aumento per lo stile di vita ai giorni nostri e se non viene curato in maniera corretta potrebbe portare gravi conseguenze. Una delle più frequenti complicanze è il piede diabetico sia nei casi di diabete di tipo 1 e anche di tipo 2. L’OMS infatti ci dice che circa il 15% dei diabetici gravi con  iperglicemia trascurata potrebbero avere alterazioni sull’integrità funzionale e strutturale dei vasi sanguigni e andare incontro nella sua vita a una lesione trofica del piede.

Questa situazione è collegata ad una riduzione della circolazione arteriosa negli arti inferiori, legata alla arteriopatia, ossia le arterie ed i capillari degli arti inferiori finiscono per restringersi fino a chiudersi, per cui le lesioni devono essere trattate precocemente per prevenire infezioni e cancrena.

I sintomi iniziali sono: una riduzione della sensibilità negli arti, fragilità della cute, che la pelle diventa delicata come quella di un neonato, che si lesiona facilmente fino ad arrivare nei casi più gravi a ulcere. All’inizio queste possono comparire accanto l’unghia dell’alluce o sotto la pianta del piede e poi si espandono a tutto l’arto. Queste vesciche facilmente possono infettarsi a causa di batteri e funghi e colpire anche il tessuto osseo (osteomielite).

Vediamo lo stile di vita da adottare in caso di diabete grave

  • Al piede va dedicata molta attenzione e se ci sono problemi non curarsi da soli
  • Controllare quotidianamente la glicemia
  • Lavare i piedi ogni giorno in acqua non troppo calda ed esaminare l’integrità della pelle
  • Mai sottovalutare qualsiasi dolore, specialmente alle dita o bruciore costante o pelle infiammata
  • Usare scarpe comode e morbide di pelle ed usare per i piedi una crema morbida alla lanolina
  • Fare attenzione alla comparsa di ferite eventualmente da avvertire subito il medico
  • Fare un po’ di attività fisica subito dopo i pasti quando la glicemia tende ad essere più alta. Passeggiare o portare a spasso il cane
  • Seguire una dieta controllata e sana ogni giorno per  mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue, mediante un corretto apporto alimentare di tutti i nutrienti necessari
  • Nella dieta , deve essere valutata l’assunzione degli zuccheri semplici ad assorbimento rapido (glucosio e saccarosio) dando la preferenza agli zuccheri complessi ad assorbimento lento (amido).
  • Consultare un nutrizionista per farsi pianificare i pasti a seconda dei vari gusti  perché l’alimentazione è un elemento cardine nella vita del diabetico.
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