martedì, Aprile 23, 2024

Parla Luca Lombardo il trasformista napoletano a Sanremo con lo Stato Sociale

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Luca Lombardo: “Portare per la prima volta sul palco dell’Ariston durante il leggendario Festival di Sanremo, un’esibizione di magia, clowneria e trasformismo è stata per me una emozione unica”.

Ennesimo successo per Luca Lombardo. L’apprezzato trasformista napoletano, in arte “Poubelle”, da tutti definito come l’erede artistico di Arturo Brachetti, che durante l’ultimo Festival di Sanremo, ha portato per la prima volta sul palco dell’Ariston una performance di magia, clowneria e trasformismo.

Grazie all’esibizione del gruppo “Lo Stato Sociale” in gara con la canzone “Combat Pop” e comprendente i suoi mirabolanti interventi, il performer ha realizzato quello che per lui era un vero e proprio sogno.

Arricchendo con le sue evoluzioni la presentazione di una canzone che ironizza sulle contraddizioni del mondo musicale e critica aspramente la società di oggi, Lombardo ha portato in scena, ben 18 cambi d’abito realizzati ognuno in 2- 4 secondi e ispirati a personaggi spazianti da Bowie a Elvis, da Lennon al Papa, da Elton a Fidel Castro, dalla Regina Elisabetta a Trump, allo sciamano.

Popolare a livello internazionale con il suo show “Poubelle- La magia oltre ogni immaginazione”, uno spettacolo teatrale di trasformismo fregoliano, scritto insieme ad Augusto Fornari che ne firma anche la regia, Lombardo partendo dal suo clochard, anche durante l’avventura sanremese ha dato prova di un talento eccezionale.

«Sono veramente felice – ha detto Lombardo – sia per come è andato lo spettacolo sia per l’esperienza, che comunque è stata molto particolare a causa di queste restrizioni dovute alla pandemia. Vedere una platea vuota quando ti esibisci è sempre un pugno nello stomaco».

Quali sono state le sensazioni provate sul palco di Sanremo e cosa risponde a quanti la definiscono l’erede artistico di Arturo Brachetti?

«Portare per la prima volta sul palco dell’Ariston durante il leggendario Festival di Sanremo, un’esibizione di magia, clowneria e trasformismo è stata per me una emozione unica. Un sogno che si è avverato. Circa l’accostamento al mito del trasformismo, è una domanda che ricevo spesso. Devo dire che mi porta molto imbarazzo.  Arturo Brachetti è un genio e mi  lusinga  essere accostato al suo nome anche se è pura follia. Magari riuscissi a  fare metà di quello che ha fatto lui nella sua carriera».

Come si è trovato con Lo Stato Sociale, soprattutto per il suo doppio ruolo di perfomer e consulente?

«Mi sono trovato alla grande. Sono ragazzi cosi come li vedi: casinari, riflessivi, veri. Ecco perchè al di là del mio ruolo di artista in scena, è stato facile portare a termine il mio compito di consulente per lo spettacolo per il quale tutte le decisioni sono state prese d’accordo con l’interno staff. Loro, devo dire, sono un vero collettivo».

Cosa ricorda dell’emozione dell’Ariston e cosa riserva per il dopo Sanremo agli amici di Poubelle?

«Ero molto emozionato prima di andare in scena, ma fortunatamente sono anni che sia in Italia che all’estero porto i miei personaggi. L’emozione e la tensione ti assalgono prima di entrare. Poi, dopo, ogni palco è uguale. Anzi questo è stato più triste perchè non abbiamo avuto il pubblico per le ragioni che tutti sappiamo. Quindi è stato essenziale essere ancora più concentrati. Sono felice per il grande feedback positivo ricevuto dalla messinscena. Non bisogna dimenticare che abbiamo costruito tutto in 15 giorni dato e che non si sapeva se il Festival di Sanremo sarebbe stato fatto o meno. Adesso, in attesa che si riprenda, penso al videogioco da scaricare gratis dedicato al mio personaggio “Poubelle” e poi al progetto # Restateumani, un video contest per avvicinare i giovani al mondo del teatro e delle arti visuali comprendente una sequenza di video da me realizzati e visibili sul mio profilo Instagram @mrpoubelle».

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