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A Palazzo Zevallos “Allée-Retour”: il viaggio musicale della Belle-Époque

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Sabato 10 febbraio ore 20.00, Gallerie d’Italia, Palazzo Zevallos di Stigliano, Allée – Retour è il viaggio musicale che evoca le atmosfere della Belle-Époque.

Secondo appuntamento musicale ideato dalla Fondazione Pietà de’ Turchini nell’ambito della mostra “Da De Nittis a Gemito. I napoletani a Parigi negli anni dell’Impressionismo”, a cura di Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca, in corso, fino all’8 aprile, alle Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos di Stigliano (Via Toledo, 185, Napoli), sede museale di Intesa Sanpaolo, diretta da Antonio Denunzio. “Allée – Retour”, sabato 10 febbraio ore 20.00, è il concerto, eseguito dal soprano Maria Ercolano e dal pianoforte di Antonio Maione (nelle foto in basso). Un viaggio nel tempo che intende evocare le atmosfere della Belle-Époque. Le composizioni in programma, firmate dal francese Gabriel Faurè, da Francesco Paolo Tosti, amico di Gabriele D’Annunzio e autore di monumenti della canzone napoletana come “Marechiaro” e “‘A vucchella”, e dai partenopei Luigi Denza e Francesco Cilea, ben illustrano il fitto interscambio di stili e di idee che in quegli anni avvenne tra Napoli e la capitale francese. A Palazzo Zevallos “Allée-Retour”: il viaggio musicale della Belle-ÉpoqueBiglietto unico 10€ | Biglietti disponibili su azzurroservice.net o presso la biglietteria delle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano mezz’ora prima del concerto. L’ingresso entro le ore 19.00 da diritto alla visita alla mostra, inclusa nel prezzo del biglietto.

«Il nostro viaggio musicale comincia proprio da Parigi – spiega il maestro Antonio Maione – dove Gabriel Faurè compose i tre capolavori che aprono il nostro programma. “Mai” (Maggio), su testo di Victor Hugo, è una delle sue prime composizioni: scritta nel 1862, quando il diciassettenne Faurè era ancora allievo di Saint-Saëns, è un incantevole idillio la cui affascinante melodia descrive la radiosa bellezza di un giorno di primavera. Eseguiremo inoltre “Les berceaux” (Le culle) e “Après un rêve”(Dopo un sogno), una delle più famose Mélodies di Faurè. L’ortonese Francesco Paolo Tosti – aggiunge Maione – fu notevolmente influenzato dalla produzione musicale d’Oltralpe e soprattutto dalla musica di Faurè, che ne ricambiò la stima dedicandogli “Le parfum impérissable”. Tra le sue composizioni in francese abbiamo scelto “Ninon”, su testo di Alfred de Musset, un’invocazione a godere le gioie dell’amore. A Palazzo Zevallos “Allée-Retour”: il viaggio musicale della Belle-ÉpoquePoi la “Chanson de l’adieu” (Canzone dell’addio), che inizia e finisce con il famoso verso “Partir, c’est mourir un peu”, e la deliziosa “Pour un baiser” (Per un bacio). Il programma prosegue – svela Antonio Maione – con il partenopeo Luigi Denza, noto per essere l’autore di “Funiculì funiculà”, dalla brillante carriera internazionale con oltre ottocento composizioni. Suoneremo dunque “L’échange” (Lo scambio), una divertente chansonnette, “Violettes” (Violette), dall’Autore definita “Sonetto d’autunno”, l’elegante “Riant poirtrat” (Ritratto ridente) ed infine una delle sue composizioni più note, “Si tu m’amais” (Se tu m’amassi), che ebbe all’epoca vasta popolarità. Arriveremo a destinazione – conclude Maione – guidati da Francesco Cilea, grande compositore e didatta, allievo e poi direttore del Conservatorio di Napoli. A lui dedichiamo l’unico brano in italiano del nostro concerto, “Io son l’umile ancella” da Adriana Lecovreur, che è anche l’unico brano operistico del programma. L’opera, composta nel 1902 e tratta da un lavoro di Eugène Scribe, ispirato alla vita della grande attrice francese, è unanimemente considerata il capolavoro di Cilea».

“Allée – Retour” – sabato 10 febbraio ore 20.00 – Palazzo Zevallos di Stigliano

Programma

  • Gabriel Faurè (1845-1924)
    Mai
  • Les berceaux
  • Après un rêve
  • Francesco Paolo Tosti (1846-1916)
  • Pour un baiser
  • Chanson de l’adieu
  • Ninon
  • Luigi Denza (1846-1922)
    L’échange
  • Violettes (Sonnet d’Automne)
  • Riant  portrait
  • Si tu m’amais!

Francesco Cilea (1866-1950)
Da “Adriana Lecouvreur”: Io son l’umile ancella

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